SCIENZA E TECNOLOGIA
 

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26 maggio 2019 - Si è svolto la settimana scorsa l'incontro 1519-2019, Leonardo da Vinci e la Scienza, organizzato presso l'Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico in occasione delle celebrazioni del quinto centenario della morte del genio toscano.

Davanti ad un folto gruppo di partecipanti sono intervenuti nel corso della cerimonia di apertura l'ambasciatore d'Italia in Messico, Luigi Maccotta, il presidente dell'Accademia messicana di ingegneria, dott. José Albarrán, il presidente dell'Associazione dei ricercatori italiani in Messico, dott. Simone Lucatello, la direttrice della Facoltà di Scienze dell'UNAM, dott.ssa Catalina Stern Forgach e il dott. José Luis Garrido, della Società messicana di fisica.

L'Ambasciatore Maccotta si è rivolto ai presenti, ricordando che «grazie al lavoro dell'Addetta scientifica dell'Ambasciata, Emilia Giorgetti, abbiamo potuto assistere a molti convegni, eventi e conferenze».

«Quest'anno» —ha aggiunto— «commemoriamo il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, che abbiamo già ricordato come umanista, pittore, creatore e innovatore, ma che non avevamo ancora celebrato come scienziato. Per questo motivo sono molto grato di essere qui con voi. Non parlerò del da Vinci, un argomento che richiederebbe troppo tempo, ma sono felice di celebrare qui in Messico un personaggio che realmente appartiene a tutta l'umanità, a partire dalle sue origini Italiane e rinascimentali».

«Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, durante le cerimonie del 500° anniversario ha ricordato che Leonardo rappresenta la congiunzione tra la cultura umanistica e quella scientifica. L'Italia è un paese riconosciuto per l'arte, la bellezza, la gastronomia e lo stile, tra le altre cose, ma c'è molto anche nel settore scientifico. Ne è la dimostrazione che una settimana fa il dott. Mauro Ferrari, che nel 2016 ha offerto una conferenza in questo stesso auditorium, è stato nominato presidente del Consiglio europeo della ricerca, l'istituzione incaricata di sostenere lo sviluppo scientifico e l'innovazione nell'Ue».

La preoccupazione per la situazione nel campo scientifico si è potuta evincere quando il presidente dell'Accademia messicana di ingegneria, José Albarrán, ha dichiarato: «Per me è chiaro che i Paesi più sovrani —cioè quelli che prendono decisioni con maggior chiarezza e libertà per il benessere delle loro popolazioni— sono quelli che possiedono un'ingegneria forte, e l'Italia è uno di loro. Il rispetto mondiale per persone come Leonardo dimostra che l'ingegneria è sinonimo di sovranità. Avere un'ingegneria forte, con una partecipazione importante nella vita e nelle decisioni politiche di un Paese aumenta la sua forza. Sfortunatamente in Messico non è così. Qui l'ingegneria non ha il posto che dovrebbe avere e finché non ci sarà una chiara consapevolezza del valore dell'economia basata sulla conoscenza, non saremo in grado di essere sovrani. Siamo minacciati, per esempio, da cose come l'intelligenza artificiale. Oxford Insights afferma che il Messico occupa il 22º posto dei 35 Paesi che ha analizzato in quanto al livello di preparazione per questo fenomeno tecnologico e prevede che nei prossimi due decenni l'uso dell'IA nella manifattura e nell'industria della costruzione metterà a rischio almeno il 20% della forza di lavoro. Potete immaginare la catastrofe e la perdita di sovranità che si verificherà quando decisioni tecnico-finanziarie prese in altri Paesi ci raggiungano senza scudi per difenderci. Vorrei che esistesse in Messico quel rispetto per la tecnologia che rende i Paesi più forti».

Anche José Luis Garrido, della Società messicana di fisica, ha sottolineato che «questi incontri ci collocano nel momento storico in cui viviamo. Stiamo attraversando un periodo di turbolenza mondiale sotto molti punti di vista e credo che la comunità debba esserne consapevole per poter partecipare in modo più efficace».

«Leonardo, per tutti noi, è un'ispirazione costante», ha detto Simone Lucatello, presidente dell'Associazione dei ricercatori italiani in Messico (ARIM), all'inizio di un breve intervento in cui ha descritto le principali caratteristiche dell'ARIM, composta da circa 150 membri provenienti da tutti gli Stati del Paese, di cui il 90% appartiene al Sistema Nazionale di Ricercatori del Messico (Sistema Nacional de Investigadores, SNI). Anche lui si è dimostrato preoccupato: «Siamo in un momento molto difficile per il settore della scienza e della tecnologia, che sta soffrendo l'austerità imposta dalla nuova amministrazione federale messicana».

Catalina Stern Forgach ha voluto sottolineare che, sebbene i tagli nel settore scientifico e tecnologico siano dovuti, secondo le spiegazioni delle autorità, all'urgenza per servire vasti settori della popolazione che si trovano in situazioni disperate, sono proprio la conoscenza e il progresso scientifico i fattori che possono aiutare maggiormente a risolvere queste situazioni.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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