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Collaborazione penitenziaria tra Messico, Italia e Onu

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20 giugno 2020 (ore 00:29) - La pandemia non ferma i rapporti di collaborazione e cooperazione internazionale fra Italia, Messico e Nazioni Unite. Si è svolta infatti giovedì scorso, attraverso videoconferenza, una riunione sul programma di lavori di pubblica utilità e sul lavoro penitenziario a Città del Messico per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, rallentato a causa dell’emergenza sanitaria.

Attorno al tavolo virtuale offerto dalla piattaforma Zoom erano seduti responsabili e sostenitori del programma: l’ambasciatore d'Italia in Messico Luigi De Chiara, il nuovo responsabile dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine (UNODC) Kristian Holge (danese, succeduto all’italiano Antonino De Leo), il direttore esecutivo del lavoro penitenziario a Città del Messico Aarón Sánchez Castañeda, il senior advisor di UNODC in Messico Claudio La Camera e il responsabile dell’area Messico di Enel Green Power (partner strategico del progetto) Paolo Romanacci. In collegamento dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria erano presenti il nuovo Capo del DAP Bernardo Petralia e il responsabile dell’Ufficio centrale per il lavoro dei detenuti Vincenzo Lo Cascio.

Il progetto è entrato nella fase esecutiva dopo la firma, ad inizio agosto 2019, di un memorandum di intesa fra le Nazioni Unite, la Segreteria di Governo di Città del Messico e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del ministero della Giustizia che prevede l'implementazione nel sistema carcerario messicano del progetto Modelo de reinserción laboral de pública utilidad para las personas privadas de la libertad basato sullo schema italiano. Le linee guida del programma sono state sottoscritte nel dicembre scorso nella sede del governo di Città del Messico.

A seguito della firma di questi accordi sono stati selezionati e formati duecento detenuti per svolgere interventi di manutenzione alle aree verdi all’interno e all’esterno del carcere. Dotato di divise e strumenti per questa attività di giardinaggio, il gruppo è stato messo in condizioni di uscire dall’istituto per svolgere il lavoro in alcune zone della città.

Sopravvenuta la pandemia di Covid-19, le autorità penitenziarie di Città del Messico in collaborazione con l’UNODC hanno attivato, parallelamente alla originaria attività di pulizia del verde, un programma di produzione di dispositivi di protezione individuale per affrontare l’emergenza sanitaria. Circa 15mila mascherine a settimana saranno distribuite ai 25mila detenuti e alle quasi 8mila unità di personale dei tredici istituti penitenziari di Città del Messico. Attualmente si sta pensando di estendere il programma anche in altri Stati del Messico, non appena la situazione sanitaria lo consentirà.

«Nonostante sia alla guida del DAP da poco più di un mese» —ha sottolineato Petralia— «ho già avuto modo di conoscere questo programma assolutamente lusinghiero e molto interessante che vede Italia, Messico e Nazioni Unite lavorare insieme nell’esportazione di un’attività virtuosa come il lavoro di pubblica utilità». Il Capo del Dipartimento ha definito l'iniziativa «un fiore all’occhiello del sistema penitenziario italiano, particolarmente importante dal punto di vista trattamentale e del contrasto alla criminalità organizzata, perché in grado di recuperare persone facendole volgere al bene sociale e perché costituisce un ponte di collegamento con quello che avverrà dopo il carcere». Petralia ha infine assicurato la sua «costante attenzione e condivisione del progetto, che consentirà ad entrambi i Paesi di raggiungere un risultato di grande rilievo internazionale».

«Anche diverse nazioni europee hanno chiesto di conoscere e approfondire questo modello italiano in vista di una possibile esportazione nel loro sistema penitenziario», ha detto Lo Cascio, sottolineando l’importanza di «una esperienza che va ora rafforzata lavorando insieme al nuovo direttore dell’UNODC in Messico».

Dal canto suo, il nuovo responsabile dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine (UNODC) Holge ha espresso l’auspicio che «presto possa essere superata l’emergenza sanitaria per poter riprendere tutti insieme un cammino già avviato con successo».

(puntodincontro.mx)

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