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17 maggio 2014 - César Hernández Ochoa, sottosegretario al Ministero messicano dell'Energia (Sener), ha dichiarato che per mezzo dell'utilizzo di contratti basati sul rendimento, «diventeremo più simili ad una rete come quella dell'Enel, che in Italia è una rete intelligente, dove, da postazioni remote, è possibile individuare problemi in case singole o appartamenti con capacità di rilevamento sufficiente per informare una centrale, se qualcuno si comporta male».

Se fosse approvata la legislazione secondaria per la riforma energetica, la distribuzione dell'elettricità in mani private potrebbe essere formalizzata attraverso tali accordi, che finirebbero per eliminare le perdite causate dai
collegamenti abusivi e sistemi di by-pass.

Secondo dati della Sener, la Commissione federale dell'energia elettrica (CFE) perde il 21 per cento dell'energia prodotta, 15 per cento a causa di perdite tecniche di distribuzione e 6 per cento per furti su tutto il territorio nazionale.

In un'intervista al quotidiano messicano El Financiero, il funzionario ha spiegato che «stiamo proponendo contratti basati sul rendimento in cui gli appaltatori privati ​​dicono, “Beh, se esiste questo 21 (per cento di perdite) io lo abbasso al 10 per cento e tu mi puoi pagare il primo anno con l'uno per cento di ciò che risparmi”, che è uno schema che paga il finanziamento della modernizzazione della rete ed è conveniente per tutti».

Enrique González Haas, presidente della Schneider Electric, aveva in precedenza affermato che per mezzo di uno schema di contratti basati sul rendimento sarebbe conveniente investire in questo settore.

«Con i sistemi sofisticati che si stanno utilizzando per la distribuzione dell'energia elettrica sarà sempre più difficile collegarsi abusivamente alla rete. Penso che sia una mossa saggia investire in questa attività, dato che la quantità di energia che si perde è enorme», ha aggiunto il dirigente.

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(sergio meana / el financiero / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione in italiano di massimo barzizza)