12
gennaio 2015
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Riciclare la
plastica senza consumare acqua. È la
scoperta di Ak Inovex, azienda messicana che
ha sviluppato una nuova tecnologia in grado
di ridurre a zero lo spreco di liquidi
durante il processo che permette la
riutilizzazione dei
materiali polimerici.
L'impianto di
trattamento, progettato dal fondatore Marco
Adame, è dotato di pareti speciali che, al
contatto, sono in grado di modellare la
plastica nella forma desiderata (solitamente
riducendola in piccoli granuli chiamati
“pellet”) e poi raffreddarla. Si tratta di un
metodo più semplice di quello utilizzato
fino a oggi, che richiede meno spazio e
impiega il 50% di energia in meno.
Tutto ciò
rende il processo di riciclaggio più
redditizio perché in genere la plastica
subisce trattamenti più elaborati ed
energivori: viene lavata con speciali
detersivi e frantumata in piccoli pezzetti o
perline, che devono poi essere essiccati per
cristallizzarsi. Ciò avviene esponendoli a
temperature di 180°, per poi raffreddarli
nuovamente con acqua. L'invenzione messicana
salta tutti questi passaggi perché tutto il
processo avviene all'interno della macchina
e non richiede l'apporto di liquidi. Inoltre,
è possibile elaborare plastiche differenti
come polistirolo, Pet e Abs (acrilonitrile
butadiene stirene) utilizzando lo stesso
tipo di apparecchiature.
Il taglio
netto ai costi di produzione del pellet di
plastica potrebbe rivoluzionare il settore
del riciclo di questo materiale. È quello
che si augura Ak Inovex, che ha un brevetto
in corso di registrazione per le tre
tecnologie che si integrano nell’innovativo
impianto. Il passo successivo, spiegano i
messicani, è quello di sostituire il
detersivo utilizzato con un biodetergente
speciale, che renderebbe il processo ancora
più sicuro ed economico.
(rinnovabili.it / puntodincontro.mx /
adattamento e traduzione in spagnoloi di
massimo barzizza)
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