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19 ottobre 2019 - Dal 1965 al 2017 oltre un terzo delle emissioni di anidride carbonica e metano, i cosiddetti gas serra, è stata prodotta da appena 20 colossi internazionali del settore oil & gas. Nel complesso si parla di 480 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (una misura che indica l’impatto di gas serra diversi), pari al 35% di tutte le emissioni da combustili fossili e cemento prodotte su scala globale in questo periodo.

Sul “podio” svettano la compagnia nazionale saudita Saudi Aramco (il 4,38% del totale), la multinazionale statunitense Chevron (il 3,2% del totale) e la russa Gazprom (3,19%), responsabili da sole di più di un decimo delle emissioni generate su scala internazionale negli ultimi 50 anni circa.

La messicana Pemex si piazza al nono posto, con 22.645 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, pari all'1,67% del totale. L'italiana Eni è 33ª.

I dati emergono da un rapporto pubblicato dal Climate Accountability Institute —un centro di ricerca statunitense— e rilanciato dal quotidiano inglese The Guardian.

L’intera serie storica analizzata rivela che un totale di 103 realtà aziendali ha prodotto il 69,8% di tutte le emissioni registrate dal 1751, con un’incidenza sul 30% netto solo da parte delle 20 società in cima al ranking.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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