L'artista messicano Sergio Hernández espone a Roma “A Ferro & Fuoco”.

 

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12 giugno 2016 - Sono state 15 le aziende, associazioni e istituzioni presenti durante il primo incontro settoriale con imprese italiane dell'industria automobilistica organizzato venerdì scorso dall'Ambasciata italiana in Messico in collaborazione con l'ICE e il Desk Italia di PricewaterhouseCoopers.

L'ambasciatore Busacca con (da sinistra) Salvatore Parano (ICE Messico), Bruno Cattori e Andrés Chávez (FCA Messico) poco prima dell'inizio dell'incontro.

Oltre all'ambasciatore Alessandro Busacca, hanno partecipato —in una riunione tenutasi negli uffici della rappresentanza diplomatica italiana a Città del Messico— Bruno Cattori (Presidente e CEO di FCA Messico), Andrés Chávez (Direttore dell'Ufficio acquisti di FCA Messico), Francesco Centaro (Direttore Generale di Brovedani Reme), Maria E. Castro Solano (Global Funda), Bruno Gutiérrez (Mastrotto), Alberto C. Samar (Ventana Serra), Víctor Saucedo (Direttore Generale di Tecnostamp Triulzi Messico), Jenaro Laris (Direttore dell'Ufficio SACE in Messico), Mauro Pizi (Direttore Operativo di Vimercati SpA), Emanuele Pedrana (Direttore di Olsa Group Messico), Salvatore Parano (Direttore dell'ICE in Messico), Mario Pérez Orozco (Direttore di Pianificazione strategica di Rassini), Tom Grávalos (Direttore Generale di Pirelli Messico), Mauricio Hurtado (Socio Direttore di PricewaterhouseCoopers Messico), Francesco Petrelli (PricewaterhouseCoopers Messico), Alberico Peyron (Presidente della Camera di Commercio italiana), Francesca Blasone (Responsabile dell'Ufficio Economico-Commerciale dell'Ambasciata), Andrea Perugini (Addetto Commerciale dell'Ambasciata) e Fabio Torresini, dei servizi amministrativi dell'Ambasciata.

La maggior parte delle aziende presenti alla riunione si sono già stabilite formalmente in Messico, ma hanno preso parte all'evento anche i rappresentanti di alcune imprese che stanno valutando e studiando i requisiti per aprire uffici e impianti in questo Paese.

«Questa iniziativa dell'Ambasciata» —ha spiegato l'ambasciatore Busacca all'inizio dell'incontro— «vuole essere un nuovo passo verso il rafforzamento delle relazioni tra l'Italia e il Messico, un passo che coinvolge in questa occasione anche alcune aziende del nostro Paese che operano qui nel settore automobilistico. L'idea è quella di individuare le tendenze e i problemi che si devono affrontare, cercando, se possibile, di indicare i percorsi per raggiungere le soluzioni più convenienti».

Dopo una presentazione delle caratteristiche principali delle loro attività in Messico, il mercato locale e l'esportazione, i presenti hanno discusso questioni di interesse comune, tra le quali è stata sottolineata la necessità di incoraggiare e sostenere lo sviluppo di un maggior numero di fornitori locali per i diversi livelli richiesti da questa industria, un settore in cui il Messico è fra i leader mondiali ed ha registrato negli ultimi anni tassi di crescita significativi che lo porteranno probabilmente a posizionarsi come il sesto fabbricante del pianeta prima della fine di quest'anno.

La presenza di più partecipanti messicani contribuirà a ridurre la dipendenza da componenti provenienti dall'estero ed aumenterà ulteriormente la competitività del Paese azteco a livello mondiale nella produzione di veicoli finiti e ricambi auto.

La posizione geografica, il gran numero di accordi di libero scambio in vigore e il ruolo significativo di questa nazione latino-americana nello scenario economico mondiale sono i fattori determinanti della presenza di grandi marche internazionali del settore automobilistico: «Il costo attuale della mano d'opera è certamente un vantaggio, che compensa alcune inefficienze strutturali e l'insicurezza che caratterizza ancora certe zone del Paese, ma non rappresenta la ragione principale della nostra attività locale», è stato il commento di molti dei presenti, che hanno chiarito, inoltre, che si prevede che i livelli salariali raggiungano standard internazionali anche in Messico nel medio termine.

È stata poi segnalata la necessità di una maggiore integrazione tra le aziende e i centri di formazione per garantire l'approvvigionamento a livello nazionale di personale qualificato, in particolare nelle aree tecniche. «Un tecnico non deve essere visto come un individuo con un livello inferiore rispetto a quello di un laureato» —ha affermato Tom Grávalos, Direttore Generale di Pirelli Messico— «E noi dobbiamo essere i primi a cominciare a promuovere questo cambiamento di percezione, un cambiamento che in alcuni Paesi è già stato raggiunto e che il mondo di oggi sicuramente richiede».

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)