Puebla, in un monumento le storie dei migranti italiani e di altri Paesi.

 

 

 

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13 novembre 2017 - Per rendere omaggio alle comunità provenienti dall'Italia, la Spagna, la Germania, il Libano e la Francia che hanno contribuito alla formazione dello Stato di Puebla, il governo locale, presieduto da José Antonio Gali Fayad, ha invitato gli interessati a partecipare raccontando la storia dei loro progenitori giunti da questi Paesi.

L'amministrazione statale ha sottolineato che lo scopo è quello di includere i loro nomi per la posterità nella piazza dove si sta costruendo il monumento commemorativo “Encuentro de Culturas”.

Le informazioni potranno essere inviate dal 15 al 27 novembre scrivendo all'indirizzo email encuentro.culturas@puebla.gob.mx. Sarà possibile, inoltre, condividere foto, documenti e aneddoti per mezzo delle reti sociali utilizzando l'hashtag #EncuentroDeCulturas.

Il governo ha sottolineato che questa iniziativa mira a riconoscere il contributo delle famiglie migranti che quasi cinque secoli fa decisero di trasformare lo Stato di Puebla nella loro dimora, rendendolo così un punto di riferimento del multiculturalismo.

In questa zona si trova Chipilo, una comunità di discendenti di coloni veneti — la maggior parte di Segusino, nell'alta trevisana — emigrati in Messico verso la fine del XIX secolo (nella foto principale di questo articolo, un gruppo di bambini di Chipilo all'inizio del XX secolo). In questa località, ancor oggi si continua a parlare una varietà linguistica del dialetto veneto portato dagli avi, nota come chipileño, e si conservano diverse tradizioni. La popolazione è attualmente costituita da circa 4.000 individui, la maggioranza discendenti degli italiani emigrati a fine Ottocento.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)