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Italia e Messico tra i Paesi con i sistemi fiscali più complicati.

 

 

 

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9 aprile 2018 - L'Italia è al 4° posto e il Messico al 9° tra i Paesi più complessi a livello globale per quanto riguarda gli obblighi fiscali e contabili delle società, secondo The Financial Complexity Index 2018 di TMF Group, uno studio su 94 ordinamenti tributari nazionali in Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e le Americhe.

Nel testo del documento, pubblicato il 4 aprile dalla multinazionale di servizi finanziari e contabili con sede ad Amsterdam, si sottolinea che «il Messico entra per la prima volta nella top 10, scalando sei posizioni rispetto al risultato del 2017».

«Il cambiamento più significativo», continua il rapporto, «per le società [del Paese latinoamericano] è stata una modifica nel modo in cui i sistemi gestiscono le fatture elettroniche. Ciò ha creato una serie di nuovi requisiti e l'obbligo di emettere documenti telematici per il pagamento. Le procedure introdotte hanno dato origine a una normativa così complessa per le aziende che le autorità hanno dovuto concedere un'estensione del termine per l'adempimento degli obblighi».

Per quanto riguarda l'Italia, classificata al terzo posto nell'edizione 2017, la complessità risiede nella dispersione delle imposte su più livelli: statali, regionali e comunali.

Inoltre, l'aggiornamento pubblicato pochi giorni fa spiega: «La contabilità e le tasse nel Bel Paese sono sempre più in linea con gli standard internazionali e le pratiche in vigore nel mondo. Sono stati introdotti cambiamenti significativi negli ultimi anni: le aliquote fiscali sono diminuite e il sistema si avvicina al resto dell'UE, attraverso l'introduzione nel 2017 di rapporti trimestrali per l'IVA e la riduzione dell'imposta sul reddito delle società al 24%. Tuttavia, le banche, le holding di gruppi bancari, le società di gestione patrimoniale, gli intermediari finanziari, gli istituti di pagamento elettronici e le società finanziarie sono soggette a una sovrattassa del 3,5%, che mantiene il tasso effettivo invariato al 27,5%».

«È prevedibile», si legge nel testo, «che l'aliquota dell'imposta sulle società continuerà a diminuire, ma all'orizzonte c'è qualcosa di ancora più importante che contribuirà a ridurre la complessità del Paese: l'introduzione di un sistema di fatturazione elettronica per tutti contribuenti (attualmente applicabile solo ai fornitori di enti pubblici)».

«Il nuovo sistema, obbligatorio per qualsiasi transazione B2B, richiederà ai contribuenti di inviare le fatture a un portale del sistema di amministrazione fiscale. Le versioni cartacee tradizionali non saranno più consentite. Sebbene il cambiamento implichi rapporti meno frequenti, sappiamo per esperienza in altri Paesi che le aziende molto probabilmente dovranno affrontare una curva di apprendimento e il passaggio alla fatturazione elettronica sarà impegnativo a breve termine».

Pubblichiamo di seguito la classifica completa dei 94 ordinamenti tributari analizzati nello studio, da cui risulta che la nazione con il più basso livello di difficoltà fiscale sono le Isole Cayman.

(Fonte: TMF Group, Financial Complexity Index 2018).

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(massimo barzizza / puntodincontro)