22 dicembre 2013 - Per motivi
familiari e per il suo percorso
professionale, Claretta Gagna
rappresenta un vero e proprio ponte
tra l'Italia e il Messico. Sua
nonna paterna era messicana e suo
padre nacque a Città del Messico
all'inizio del secolo scorso. Arrivò
nel Paese degli Aztechi negli anni
'70, assieme al fotografo italiano
Mario Monge. Con lui, come
giornalista, pubblicò 19 servizi sul
Messico su diverse riviste europee,
meritando nel 1989 la “Pluma de
Plata” (penna d'argento), un
riconoscimento del Ministero
Federale del Turismo alle migliori
produzioni giornalistiche a livello
internazionale.
Il Dott. Fernando
Rosales e la Dott.ssa.
Coleen García
davanti al Modulo
Oftalmologico
Jeanne Queirazza.
Il suo lavoro umanitario è iniziato
10 anni fa, nel Chiapas, dove arrivò
con lo scopo di condurre ricerche
sul campo tra le donne maya.
Di fronte a una realtà di grande
emarginazione e povertà, è sorta
l'idea di un progetto volto al
miglioramento dell'attenzione medica
e chirurgica in uno degli Stati meno
sviluppati del Paese, per rafforzare
le azioni programmate dalle
iniziative del governo. Nel 2004 è
nato così il programma “Misión
Chiapas”, con il sostegno di
istituzioni, imprenditori e amici
italiani e messicani.
Con la collaborazione di oltre 30
chirurghi specialisti e assistenti
logistici sono state realizzate
finora negli altopiani del Chiapas
28 campagne di volontariato in
ambito ginecologico e urologico,
mentre nel Soconusco, un'area
caratterizzata da un elevato grado
di cecità tra la popolazione,
l'attività si è concentrata
sull'oftalmologia.
Il primo gruppo italiano
di appoggio,
guidato dal Dott.
Massimo Foglia.
Ad oggi, “Misión Chiapas” ha
investito circa 500 mila euro in
attrezzature e forniture per la
chirurgia specialistica.
L'anno scorso, grazie
all'imprenditore italiano Adalberto
Cortesi, di fianco all'ospedale
generale di Huixtla è stato
costruito il Modulo Oftalmologico
Jeanne Queirazza dove si offrono
visite e controlli medici gratuiti
tutto l'anno. Questo modulo è
considerato l'ambulatorio oculistico
più attrezzato dello Stato.
«Sono arrivata a San Cristóbal 10
anni fa, spinta dall'interesse per
la cultura Maya e decisa a studiare
la realtà delle donne indigene. Devo
dire che sono rimasta profondamente
sorpresa dalla loro apertura, che le
ha addirittura portate a offrirmi
ospitalità, ad aprirmi le loro case
e la loro vita... proprio a me, una
straniera», racconta Claretta Gagna
a Puntodincontro.
«Quando mi sono trovata di fronte
alla profonda sofferenza e alla
terribile povertà di queste persone,
quasi senza accesso ai servizi
sanitari, e ho avuto modo di
incontrare contadini ciechi di non
più di 40 anni di età, ho cominciato
a cercare il modo di aiutare ed è
nato così un progetto volto a
superare il sottosviluppo chirurgico
di uno degli stati più poveri del
Messico», ha concluso la
ricercatrice sociale.
Claretta Gagna ha ricevuto lo scorso
3 dicembre un riconoscimento
speciale durante la cerimonia di
consegna del Premio Italia-Messico
della Camera di Commercio italiana.
(puntodincontro.mx / adattamento
e traduzione all'italiano
di massimo
barzizza)
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