25 novembre 2013 -
L’Italia è stata il Paese invitato
d’onore alla quarta edizione della
Fiera del libro del Gran Nayar che
s’è svolta presso l'Università Autonoma dello
Stato di Nayarit (UAN), a
Tepic, dall’11 al 15 novembre scorso.
Di ritorno da questo evento, a cui
sono stato invitato gentilmente
dalla UAN, scrivo questa breve
cronaca. La spianata della rettoria
dell’ateneo s’è trasformata in
un vero e proprio centro culturale
interattivo che, oltre agli stand
del settore editoriale, ha ospitato
una lunga serie di attività
culturali per condividere
letteratura, esperienze, conoscenze
e, senza dubbio, molti libri.
La Fiera del Libro del Gran Nayar è
diventata un momento d’incontro
interculturale sempre più importante e
riconosciuto, un momento per il dialogo dei
saperi tra i popoli della regione e il resto
del mondo. Il termine
Gran Nayar
nasce nel secolo XVIII per descrivere
l’ampia regione montagnosa abitata da
differenti popolazioni native,
afroamericane, di origini asiatiche ed
europee negli attuali territori degli stati
del Nayarit, del Sinaloa, del Durango, dello
Zacatecas e del Jalisco. È una delle regioni
culturali più varie dal punto di vista
etnico in America e nel mondo, e riassume in
sé non solo le tradizioni indigene, ma anche
le dinamiche più estese che queste
stabiliscono con le popolazioni meticce
della zona e con quelle del resto del mondo.
Il programma della Fiera
è stato decisamente intenso e ha previsto la
partecipazione di autori italiani, messicani
e, più specificamente, del Nayarit
all’interno di laboratori, seminari,
conferenze, tavole rotonde e dibattiti col
pubblico presente che ha avuto accesso anche
a una funzionale piattaforma digitale per
collegarsi live ad ogni evento. La cerimonia
d’inaugurazione s’è tenuta lunedì 11
novembre alle 9.30 davanti al palazzo della
Rettoria ed è stata presieduta dalla
dirigenza universitaria con la presenza di
rappresentanti del Paese invitato di
quest’anno, l’Italia, e del comune invitato
che era
Acaponeta, paese natale del grande poeta
messicano Alí Chumacero. A chiusura della
prima giornata c’è stato un gran concerto
dedicato al Messico e all’Italia con la
performance di tenori locali che si sono
cimentati su temi di Verdi e classici come
La Llorona e Bésame Mucho.
Grazie agli sforzi della
Coordinación General de Asuntos
Internacionales della UAN, quest’anno
l’Italia è stata invitata a partecipare.
Infatti, negli
ultimi mesi la Coordinatrice Generale, Nadia
Selene Hernández Aguilar, la responsabile
dell’Area delle Lingue Straniere, Irma Peña
Batista, e del dipartimento d’italiano,
Maurizio Matino, hanno fatto un lavoro di
costruzione dell’evento insieme al Consolato
d’Italia a Guadalajara, alla Fondazione
Amici d'Italia, all’Istituto Italiano di
Cultura e l’Ambasciata d’Italia in Messico.
S’è ottenuta quindi la partecipazione di
scrittori e accademici residenti in Italia e
in Messico come
Pino Cacucci,
Fabrizio Lorusso
e Giovanni Marchetti, così come di altri
esperti di tematiche legate ai due paesi.
Le attività si sono svolte senza intoppi
durante i cinque giorni dell’evento e la
partecipazione del pubblico è stata cospicua
e attiva, soprattutto tra gli universitari.
Cacucci ha presentato, tra altre attività,
il suo nuovo libro sulla cultura e gli
aneddoti dello Stato del Quintana Roo, ma
anche sulla situazione ambientale difficile
del suo mare. Il testo s’intitola
Mahahual: un paradiso non
riciclabile-storia, leggende, aneddoti di
Quintana Roo.
La direttrice dell’Istiituto Italiano di
Cultura, Melita Palestini, ha stretto
accordi di cooperazione culturale con il
rettore della UAN, Juán López Salazar.
Altri
autori italiani, invitati speciali
presenti nel programma dell’evento,
hanno presentato libri e tematiche come
El Viaje Inesperado, La Santa Muerte,
il terremoto di Haiti, l’Italia
turistica sconosciuta: la regione Puglia,
l’identità e cultura italiane. Il Prof.
Dell’università di Bologna Giovanni
Marchetti ha parlato delle Mutue eredità
culturali del Messico e dell’Italia e,
in una tavola rotonda tenutasi nella serata
di mercoledì 13, ha condotto il dibattito
con Cacucci e Lorusso su un tema
interculturale e interdisciplinare: “Nayarit
e Italia, le loro regioni, la storia, la
cultura e la gastronomia”. Agustino Salvador
Parodi ha presentato una relazione specifica
proprio sull’identità italiana.
All’interno di queste giornate letterarie è
stata importante anche l’apertura di un
dibattito per tutti i partecipanti invitati,
messicani e italiani, sull’argomento:
“Interculturalità e dialogo dei saperi,
della letteratura italiana e della sua
relazione col Messico”, il quale ha favorito
lo scambio tra scrittori, pubblico e
studenti in modo originale e dialettico. Non
sono mancate la poesia, con l’incontro e
lettura delle “Nuovissime voci del Nayar”,
le sessioni di attività artistiche e
creative e quelle pensate per i più giovani
e il dialogo tra generazioni, all’interno
del
Programma Infantile e Giovanile della Fiera.
Infine non può mancare un ringraziamento di
cuore a tutto il personale e ai
collaboratori della UAN, oltre che alla
gente di Tepic, per la calorosità e il
trattamento eccezionali che ci hanno
riservato.
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(fabrizio
lorusso / puntodincontro.mx /
traduzione allo spagnolo di
fabrizio lorusso)
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