23
marzo
2014 -
Passi avanti nell’attuazione dello scambio
automatico di informazioni fiscali per una
più efficace lotta all’evasione
internazionale. Sono 44 i Paesi che si sono
impegnati ad implementare il nuovo standard
globale sullo scambio automatico di
informazioni fiscali.
«Una pietra miliare per la lotta
all’evasione —commenta il ministro
dell’Economia Pier Carlo Padoan— che porterà
ad un cambiamento radicale nella nostra
capacità di contrastare e scoraggiare
l’evasione fiscale». Lo scopo dell’adozione
di uno standard globale, sottolinea il
ministro, «punta a rimuovere i sicuri rifugi
per tutti coloro che cercando di evadere le
tasse».
Pier Carlo Padoan.
Il piano d'azione prevede che gli
intermediari finanziari raccoglieranno le
informazioni sia sui conti intrattenuti al
31 dicembre 2015 che su quelli aperti
successivamente mentre il primo scambio di
informazioni tra autorità fiscali avrà luogo
nel 2017. Tra gli Stati non figura la
Svizzera, dove si annida gran parte dei
capitali italiani detenuti illegalmente
all’estero. L’elenco comprende: Argentina,
Belgio, Bulgaria, Colombia, Croazia, Cipro,
Repubblica ceca, Danimarca, Estonia,
Finlandia, Francia, Germania, Grecia,
Ungheria, Islanda, India, Irlanda, Italia,
Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta,
Messico, Olanda, Norvegia, Polonia,
Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia,
Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito le
tre dipendenze della corona britannica:
Isola di Man, Guernsey e Jersey; Anguilla,
Bermuda, Isole Vergini britanniche, Cayman,
Gibilterra, Montserrat, Turks e Caicos.
(massimo barzizza /
puntodincontro.mx)
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