13
novembre
2014 -
Pubblichiamo, in questa occasione, l'appello che Marina
Piazzi —rappresentante in Messico del
Consiglio Generale degli Italiani
all'Estero— rivolge ai lettori di Puntodincontro sul
comma 10 dell'articolo 26 della Legge di
stabilità
che,
come abbiamo diffuso alcuni giorni fa,
mette a rischio la sopravvivenza dei
patronati in Italia e nel mondo e, in
particolare, quella dell'Ital di Città del
Messico. Alleghiamo inoltre, scaricabili in
fondo a questo articolo,
un
link per la
raccolta di firme online ed un documento con il
quale il Centro Unitario dei Patronati
diffonde alcune informazioni aggiuntive
sulla situazione odierna.
«La sopravvivenza dell'ufficio del patronato
Ital di Città del Messico —afferma Piazzi— è in discussione e
pende da un filo per la paventata ed
ennesima drastica riduzione della
percentuale di fondo dei lavoratori
dipendenti, gestito dall'INPS, ma
interamente conformato dai contributi degli
impiegati».
«Forse non è chiaro —aggiunge la
rappresentante del CGIE— che se le sedi centrali
dei patronati italiani non saranno più in
grado di sostenere la gratuità dei propri
servizi in Italia, tantomeno potranno farlo
all'estero, anche se i costi di gestione di
un ufficio come quello dell'Ital-Messico
sono veramente ridotti all'osso, grazie ad
una forte dose di vero e persistente
volontariato».
Marina Piazzi ha inoltre puntualizzato che «La scomparsa del patronato significherà
prima di tutto un vuoto istituzionale e di
servizio diretto per gli assistiti e gli
utenti in genere, nonché indiretto per tutte
le attività in cui coadiuva la cancelleria
consolare, sempre per i temi di propria
competenza. Ne saranno felici invece i
cosiddetti “faccendieri”, che potranno
trarre profitto e guadagno personale dalla
prestazione di servizi che dovrebbero
continuare ad essere gratuiti e garantiti».
«Ci si prospetta un salto indietro nel tempo
a prima degli anni 80, ed è importantissimo
quindi che venga reso pubblico e fatto
circolare lo schema per la raccolta di firme
elaborato dal Centro Unitario dei Patronati,
per evitare questo disastro annunciato e per
far sí che anche il prossimo Com.It.Es.
possa avvalersi di un sostegno concreto e
trasparente nello svolgimento delle proprie
funzioni».
(massimo barzizza / puntodincontro.mx)
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