
Ore 10:48 – In Italia ricomincia l’ora solare. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre le lancette dell’orologio torneranno indietro di un’ora e la differenza oraria con il Messico si ridurrà nella stessa proporzione. In terra azteca —nel fuso orario corrispondente alla Zona Centrale (che copre la maggior parte del territorio)— la differenza con lo Stivale sarà di sette ore.
È caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, che era stata presentata nel 2018.
Nel Belpaese, il passaggio dall’ora legale all’ora solare avverrà alle 3 di domenica 26 ottobre (le 20 di sabato 25 ottobre nel Messico centrale), quando gli orologi dovranno tornare indietro alle due. Gli smartphone e i dispositivi digitali si adegueranno da soli, mentre bisognerà ricordarsi di cambiare l’ora ai dispositivi analogici. In Messico non si dovrà fare niente: il Pase latinoamericano ha abolito l’ora legale nel 2022.
L’ora solare che scatta domenica resterà in vigore in Italia fino all’ultimo fine settimana di marzo, quando tornerà l’ora legale e l’orario andrà in avanti di un’ora: accadrà per la precisione nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2026.
Nel 2018 la Commissione europea aveva proposto di abolire il cambio stagionale, convinta che dormire un’ora in più o in meno non dovesse essere materia di vertici e negoziati infiniti. E la consultazione pubblica che ne seguì registrò un record di partecipazioni: 4,6 milioni di risposte, tre quarti dei partecipanti dichiararono di patire il cambio dell’ora e oltre l’80% chiedeva di abolirlo. Più della metà optava per l’ora legale permanente, 36% per quella solare.
Ma da allora il dossier è rimasto sepolto tra le carte del Consiglio Ue, non è più stato discusso dal 2019: prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina, infine l’oblio. «La proposta è ancora lì» —ha ricordato in settimana una portavoce dell’esecutivo comunitario— «Crediamo che una soluzione coordinata sia ancora possibile. Ma ora la palla è nel campo degli Stati membri». Un modo diplomatico per dire: noi ci abbiamo provato, tocca a voi decidere che ora è. Nei giorni scorsi la Spagna ha annunciato di voler riaprire il dibattito.
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