Ore 07.13 – L’inflazione annuale nell’eurozona toccherà quota 5% nel dicembre 2021. È quanto ha annunciato l’Eurostat —l’ufficio statistico dell’Unione europea— nella sua stima sull’ultimo mese dell’anno appena trascorso. Guardando alle principali componenti dell’inflazione nell’area euro, l’energia dovrebbe registrare un tasso annuale di inflazione pari al 26%, seguita da cibo, alcol e tabacco (3,2%), beni industriali non energetici (2,9%) e servizi (2,4%).
Per quanto riguarda i Paesi membri, sono Estonia (12%), Lituania (10,7%) e Lettonia (7,7%) a registrare il tasso di inflazione più elevato a dicembre. Malta (2,6%), Finlandia (3,2%) e Francia (3,4%) registrano invece i livelli più bassi.
In Italia, secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di dicembre 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo segna un aumento del 3,9% su base annua.
Il risultato nel Bel Paese è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (29,1%) —22% della componente non regolamentata e 41,9% della componente regolamentata—, degli alimentari —sia lavorati (2,0%) sia non lavorati (3,6%)—, dei prezzi dei beni durevoli (0,8%) e di quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (2,3%).
Il Messico ha chiuso il 2021 con un tasso di inflazione annuo del 7,4%, secondo le informazioni pubblicate dal Banco de México.
Secondo i dati del Sistema Informativo Economico della banca centrale del Paese, i prodotti che hanno avuto il maggiore impatto sull’inflazione annua sono stati frutta e verdura (21,7%), energia (8,7%) —11,5% della componente non regolamentata e 2,3% di quella regolamentata—, prodotti zootecnici (11,1%), cibo, bevande e tabacco (8,1%) e merci non alimentari (6,6%).