Italia: permesso di soggiorno automatico ai nomadi digitali extra Ue

Italia: permesso di soggiorno automatico ai nomadi digitali extra Ue

Ore 02.29 – In Italia è stato approvato dal Senato e inviato alla Camera un emendamento che introduce nell’ordinamento giurico del Bel Paese la figura del nomade digitale. Se la proposta verrà approvata dai deputati, i cittadini extra Ue che vogliano fare smart-working dal territorio dello Stivale potranno avere un permesso di soggiorno automatico di un anno senza sottoporsi alla normale trafila burocratica. Purché siano in grado di pagarsi un’assicurazione sanitaria.

Quella che fino a pochi mesi fa era solo una nuova filosofia di vita, adesso ha una precisa cornice normativa e una definizione: i nomadi digitali sono «cittadini di un Paese terzo, che svolgono attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto in via autonoma ovvero per un’impresa anche non residente nel territorio dello Stato italiano».

I lavoratori che rientrano in questa categoria avranno possibilità di entrare nel Paese al di fuori delle quote massime di ingresso per lavoro previste dal Decreto Flussi, senza la necessità del nulla osta al lavoro. Sarà sufficiente il visto d’ingresso e potranno ottenere il permesso di soggiorno della durata di un anno, prorogabile per un ulteriore anno ed estendibile al loro nucleo familiare, a condizione di avere un’assicurazione sanitaria che copra ogni eventuale rischio.

Potranno collaborare con soggetti economici italiani e saranno tenuti a rispettare gli obblighi fiscali e contributivi loro richiesti dalle disposizioni vigenti nell’ordinamento nazionale. Altri requisiti, la disponibilità di un’idonea sistemazione, un congruo reddito e la fedina penale pulita.

L’emendamento descritto nei paragrafi precedenti fa parte del decreto legge “Sostegni ter” ed è stato approvato dal Senato giovedì 17 marzo con 191 voti favorevoli e 33 contrari. Il testo, che dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 28 marzo, passa ora all’esame della Camera.

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