Messico: record di investimenti esteri nel primo trimestre 2022

Messico: record di investimenti esteri nel primo trimestre 2022

Ore 17.48 – In un comunicato pubblicato il 24 maggio, il ministero messicano dell’Economia ha diffuso i dati relativi agli investimenti diretti esteri registrati nel Paese nei primi tre mesi di quest’anno.

«Durante il primo trimestre del 2022 (gennaio-marzo)» –afferma il dicastero— «riportiamo una cifra preliminare corrispondente agli Investimenti Diretti Esteri (IDE) di 19.4 miliardi di dollari (mdd). Come di consueto con questa statistica, i dati verranno rettificati quando saranno disponibili maggiori informazioni sulle operazioni del periodo».

«I dati degli IDE» —prosegue la nota— «sono stati esaminati congiuntamente dal ministero dell’Economia e dalla Banca del Messico e saranno integrati nel rapporto sulla bilancia dei pagamenti di quest’ultima».

«Nel periodo gennaio-marzo 2022 sono stati effettuati movimenti straordinari di IDE, legati alla fusione di Televisa con Univisión e alla ristrutturazione di Aeroméxico, che insieme rappresentano 6,875 miliardi di dollari».

«Senza considerare i movimenti sopra citati, gli IDE nel primo trimestre del 2022 sono superiori del 5,8% rispetto all’importo preliminare riportato nello stesso periodo del 2021 (11.8 miliardi di dollari). Considerando la fusione di Televisa con Univisión e la ristrutturazione di Aeroméxico, gli IDE preliminari tra gennaio e marzo 2022 sono aumentati del 63,7% rispetto ai dati preliminari per lo stesso periodo del 2021».

«I dati preliminari ad oggi disponibili indicano che da gennaio a marzo 2022 sono stati registrati 19.4 miliardi di dollari, importo netto […] risultante dalla differenza di 24.3 miliardi di dollari in afflussi e 4.8 miliardi in deflussi».

«Gli IDE preliminari fino ad oggi per il periodo gennaio-marzo 2022 provengono da 1.807 società con partecipazione di capitale estero, 1.306 contratti fiduciari e 15 persone giuridiche estere».

Il rapporto scompone l’origine degli investimenti come segue: reinvestimento degli utili 47,7%, nuovi investimenti 45,2% e conti tra società 7,1%.

Per quanto riguarda i settori di attività, il manifatturiero ha generato il 24,2% del totale, l’informazione sui mass media il 19,4%, i servizi finanziari e assicurativi il 17,2%, i trasporti il ​​15,3%, l’edilizia il 7,3% e l’attività mineraria il 5,8%. I restanti settori hanno contribuito con il 10,8%.

Per Paese di origine, gli Stati Uniti guidano la classifica con il 39,1%, seguiti dalla Spagna con il 10,8%, Canada (7,1%), Francia (3,4%), Argentina (3,2%) e Regno Unito (3,0%). Altre nazioni hanno contribuito per il restante 33,4%.

«La metodologia per la determinazione degli IDE» —spiega il ministero dell’Economia— «si basa su standard internazionali, contenuti sia nel Manuale della Bilancia dei Pagamenti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) sia nella definizione di benchmark di investimento diretto internazionale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)».

«Gli importi riportati considerano solo gli investimenti effettuati e formalmente notificati al Registro Nazionale Investimenti Esteri del Ministero dell’Economia», situazione che spiega, secondo l’agenzia, la natura preliminare dell’informazione e la possibilità che essa sia soggetta ad aggiornamenti nei trimestri successivi.

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