Italia-Messico: individuata una varietà di grano duro resistente alla siccità

Italia-Messico: individuata una varietà di grano duro resistente alla siccità

Ore 07.26 – Una ricerca internazionale nell’ambito della collaborazione tra l’Italia e il Messico sui geni del grano duro che reagiscono alla siccità, coordinata dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo económico sostenibile (ENEA), ha individuato nella varietà sperimentale messicana Barnacla quella con la maggiore produttività in presenza di stress idrico.

In campo gastronomico, la farina i grano duro si utilizza prevalentemente per la produzione di pasta e pane, ma anche per pizze, focacce, biscotti e dolci tipici.

I risultati —pubblicati poco meno di un anno fa sulla rivista Genes— evidenziano come in condizioni di irrigazione ridotta la varietà Barnacla, sviluppata in Messico dal Centro Internacional de Mejoramiento de Maíz y Trigo (CIMMYT), reagisce meglio alla carenza d’acqua con una diminuzione del raccolto inferiore al 50% (3,1 t/h a irrigazione ridotta contro 5,8 t/h a piena irrigazione).

Nelle stesse condizioni, il raccolto di grano della varietà italiana Creso ha reagito con una resa di circa tre volte inferiore rispetto alla piena irrigazione (1,8 t/h contro 5,3 t/h).

«Le piante attivano complessi meccanismi genetici per far fronte a stress ambientali, come la scarsità di acqua, un fenomeno che si verifica sempre più frequentemente anche nelle stagioni fredde, a causa del cambiamento climatico», ha spiegato Patrizia Galeffi, ricercatrice ENEA del laboratorio Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari, che ha coordinato lo studio nell’ambito dell’edizione speciale Genetics and Evolution of Abiotic Stress Tolerance in Plants. «Il nostro studio» —ha aggiunto Galeffi— «ha dimostrato che in risposta allo stress idrico esiste una relazione tra gene e resa in campo delle diverse varietà di grano duro».

Negli esperimenti sono stati utilizzati sei genotipi diversi, di cui tre varietà commerciali italiane (Duilio, Creso e Colosseo) e tre (Barnacla, AEL e Altar C84) sviluppate in Messico dal CIMMYT.

La collaborazione tra ENEA e CIMMYT è iniziata nel 2003-2004 con l’individuazione e l’isolamento del gene DRF1 nel grano duro fino ad arrivare a dimostrare l’esistenza di una correlazione, in caso di stress idrico, tra gene (dato molecolare) e produttività (dato agronomico). «All’inizio sembrava improbabile, se non impossibile, dimostrare questa relazione, ma alla fine è stata premiata la nostra perseveranza che mirava a fornire ai coltivatori informazioni utili sulle varietà di frumento tolleranti alla siccità», ha concluso Galeffi.

La prova sul campo è stata condotta presso il Centro sperimentale del CIMMYT a Ciudad Obregón, nello Stato messicano di Sonora, in zone topograficamente distanti in quanto irrigate in due differenti condizioni: la prima a piena irrigazione con 550-600 mm di acqua totale fornita durante l’intero ciclo colturale e la seconda a regime ridotto con 220-250 mm di acqua distribuita tramite un sistema a goccia.

In entrambe le condizioni di irrigazione gli appezzamenti di terreno sono stati sottoposti agli stessi trattamenti agronomici sia di concimazione che di applicazione di fungicidi e insetticidi.

La ricerca è stata parzialmente sostenuta dal Progetto di grande rilevanza Italia-Messico del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e dal progetto italiano RIADE (Ricerca Integrata per l’Applicazione di tecnologie e processi innovativi per la lotta alla DEsertificazione). Tra i partecipanti, la Dott.ssa Arianna Latini dell’ENEA è stata supportata da borse di studio della Secretaria de Relaciones Exteriores del Messico per due stage presso CIMMYT (Messico). Il Dott. Karthikeyan Thiyagarajan è stato sostenuto da una borsa di studio postdoc internazionale dell’ENEA di 2 anni presso il Centro Ricerche Casaccia, il più grande complesso di laboratori ed impianti dell’Agenzia.

Associazione Italiana di Assistenza IAP
Condividi questo articolo / Comparte este artículo