Ore 04.44 – Gianmarco Giorda, direttore generale di ANFIA —Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica— è stato uno dei relatori del seminario Italy meets Mexico-focus automotive: nearshoring and commercial integration, svoltosi a San Miguel de Allende lunedì 3 aprile, nell’ambito della riunione delle Camere di Commercio Italiane del Nord America.
«Non c’è dubbio» —ha detto— «che il Messico è strategico per l’industria automobilistica italiana. Abbiamo visto tanti fatti e cifre degli espositori precedenti, dai quali si deduce che la produzione locale supera i 3,5 milioni di veicoli/anno, mentre in Italia il totale è inferiore al milione. Per il nostro settore la penetrazione di un nuovo mercato è fondamentale per il futuro».
«Ho solo pochi minuti» —ha sottolineato Giorda— «per cui non voglio soffermarmi sulle sfide tecnologiche, ambientali e normative che il nostro settore deve affrontare, ma colgo l’occasione per darvi alcuni fatti e cifre sul nostro comparto e anche per citare alcuni suggerimenti su come possiamo promuovere la nostra collaborazione con il Messico».
«ANFIA, l’associazione nazionale italiana dell’industria automobilistica, conta più di 450 aziende, molte delle quali sono società di componentistica. Uno dei nostri obiettivi principali è l’internazionalizzazione, perché sappiamo che per i nostri membri trovare nuove opportunità all’estero è un fattore importante per mantenere la competitività delle loro attività».
«Per darvi alcuni dati sull’industria automobilistica italiana, il Paese conta 5.528 aziende, 273.600 addetti e il settore rappresenta il 5,2% del Prodotto Interno Lordo della nazione. Siamo il motore del sistema manifatturiero in Italia, nonostante le sfide che dobbiamo affrontare per il futuro. Il nostro settore della componentistica è piuttosto importante. Purtroppo in Italia la produzione di veicoli è in calo: abbiamo perso più di 600mila unità negli ultimi 10 anni, ma il nostro ramo della componentistica è ancora il secondo in Europa dopo la Germania».
«Il rapporto commerciale tra l’Italia e il Messico è intenso. Considerando solo il settore della componentistica dell’industria automobilistica ed escludendo i veicoli, nel 2022 l’Italia ha esportato in Messico circa 600 milioni di euro con un saldo positivo che sfiora i 400 milioni nella bilancia. Questo è un buon segno di quello che possiamo fare insieme perché, se guardiamo al futuro, una parte di queste esportazioni potrebbe essere prodotta in Messico avvalendoci del trattato USMCA per espandere il nostro mercato anche negli Stati Uniti e in Canada».
«Inoltre, le opportunità che il Messico può offrire alle società di progettazione ingegneristica sono molto importanti per noi perché, come sapete, in Italia abbiamo una lunga tradizione e un rilevante patrimonio di conoscenze accumulato in questo campo e potremmo lavorare insieme per identificare l’interesse di specifiche aziende e ampliare ulteriormente la nostra collaborazione e i nostri investimenti».
Citando oltre dieci aziende del settore automobilistico a capitale italiano già presenti negli Stati messicani di Querétaro, Nuevo León, Sonora, Guanajuato, Puebla, San Luis Potosí, Tamaulipas e Coahuila, Giorda ha affermato: «Questo è un segnale dell’importanza che Il Messico ha per la nostra industria e, a mio parere, possiamo lavorare con Cassa Depositi e Prestiti, Confindustria ed altri per organizzare nei prossimi mesi, probabilmente il prossimo anno, una missione industriale con l’obiettivo di esplorare la possibilità di aumentare gli investimenti italiani in questo settore».
Foto: partsweb.it