Ore 02.57 – Nell’ambito dell’incontro delle Camere di commercio italiane in Nordamerica, svoltosi a Città del Messico e San Miguel de Allende alcuni giorni fa, Miguel García Winder, Ambasciatore del Messico presso le Agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma —l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il Programma alimentare mondiale (WFP) e il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD)— è intervenuto nel seminario Italy – Mexico, focus on Agro-industry: productive and commercial integration across North America.
«Per me è un grande onore» —ha detto— «partecipare a questo importante evento e riflettere su alcune aree di opportunità per avvicinare gli imprenditori agroalimentari messicani e italiani».
«Vorrei affrontare due argomenti: una rapida panoramica dell’agricoltura messicana per poi condividere con voi le quattro aree di opportunità che credo esistano per lo sviluppo di rapporti commerciali o investimenti congiunti».
«Presento molto rapidamente una panoramica delle attività agricole messicane. Parlando di questo argomento, potremmo partire dal ricco patrimonio che il mio Paese ha donato al mondo. La cucina italiana non sarebbe la stessa senza un ingrediente originario delle nostre terre: il pomodoro, pianta perfezionata nel Bel Paese e largamente utilizzata nella sua gastronomia».
«Come ha detto in precedenza il signor Franciosi di Cassa Depositi e Prestiti, il Messico è l’undicesimo produttore agricolo mondiale. Siamo il 7° esportatore alimentare e l’attuale governo ha l’obiettivo di trasformare il Paese nel 10° produttore e nel 6° esportatore».
«Generiamo più di 200 milioni di tonnellate di prodotti agricoli all’anno, 24 milioni di tonnellate di prodotti animali e più di 2 milioni di tonnellate di prodotti della pesca e dell’acquacoltura, cifre che illustrano la grandezza della nostra agricoltura».
«Utilizziamo circa 22 milioni di ettari per la produzione agricola e il nostro settore zootecnico impiega circa 109 milioni di ettari, in particolare per bovini, ovini, caprini, suini e latticini. Il settore si basa sul lavoro di oltre 5,5 milioni di agricoltori e nel 2022 il Messico ha esportato nel mondo oltre 44 miliardi di dollari di prodotti agroalimentari, con un saldo positivo di 7 miliardi nella bilancia commerciale, poiché le importazioni si sono attestate intorno 37 miliardi, rendendo questa probabilmente l’attività più rilevante del Paese».
«È importante sottolineare che durante la pandemia il settore agricolo è stato l’unico dell’economia messicana che ha continuato a crescere».
«La maggior parte delle nostre esportazioni – 42 dei 44 miliardi – va ai nostri partner del nord, gli Stati Uniti, seguiti dal Canada, il Giappone e la Cina. Purtroppo le esportazioni verso l’Italia sono ancora molto basse, un dato che rappresenta una grande opportunità per gli imprenditori di entrambi i Paesi. I nostri prodotti principali sono birra, tequila, mezcal, frutta —risaltano l’avocado e i frutti di bosco—, verdure —pomodori, melanzane, peperoni e cetrioli, tra gli altri— e ci sono stati momenti in cui i nostri prodotti hanno soddisfatto l’80% della domanda statunitense. Il Messico ha 14 accordi di libero scambio che coprono circa 50 Paesi, con un mercato potenziale di approssimativamente 1,3 miliardi di persone».
«Vedo 4 aree di opportunità che coinvolgono l’Italia e il Messico:
- Valore aggiunto, poiché il Messico deve continuare a perfezionare le proprie esportazioni e l’esperienza dell’Italia nello sviluppo di nuovi prodotti e nell’imballaggio è molto rilevante.
- Produzione sostenibile, un campo in cui i macchinari italiani potrebbero essere molto importanti, in particolare per un migliore utilizzo dell’acqua e del suolo.
- Servizi finanziari e gestione del rischio, un tema che —come ha ricordato il rappresentante di Cassa Depositi e Prestiti— occorre approfondire.
- Gli imprenditori italiani e messicani possono unirsi per sviluppare non solo le basi del commercio digitale, ma l’intero concetto di produzione digitale, per l’ottimizzazione della produttività e dell’efficienza».
«Dalla nostra Ambasciata in Italia siamo nella migliore disposizione e pronti ad aiutare a stabilire e consolidare collegamenti e dalla mia posizione particolare alla FAO posso fornire tutte le informazioni necessarie su questioni tecniche nel campo dell’agricoltura e dello sviluppo rurale», ha concluso García Winder.
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