Ore 15.22 – Dopo l’annuncio di qualche settimana fa della scoperta di un nuovo giacimento che potrebbe contenere riserve fino a 200 milioni di barili di petrolio, la società italiana Eni perforerà il pozzo esplorativo Tlazontli-1EXP, situato in acque profonde del Golfo del Messico, per verificare la possibilità di accedere a 248 milioni di barili di greggio equivalente (mmboe).
La Commissione nazionale per gli idrocarburi (CNH), l’ente dello Stato messicano che regola le attività di esplorazione ed estrazione di risorse energetiche, ha autorizzato la società a svolgere questa ricerca nell’area contrattuale CNH-R02-L04-AP-CS-G05/2018, situata al largo della costa degli Stati di Veracruz e Tabasco.
«L’obiettivo principale della perforazione del pozzo Tlazontli-1EXP è verificare l’esistenza di elementi del sistema petrolifero e possibili accumuli di idrocarburi nelle rocce del Miocene inferiore e dell’Oligocene», ha spiegato la Commissione.
Secondo le informazioni fornite da Eni all’organismo di regolamentazione presieduto da Agustín Díaz Lastra, le risorse prospettiche a cui si chiede l’accesso sono 42 mmboe in rocce del Miocene inferiore e 206 mmboe in rocce dell’Oligocene, in entrambi i casi caratterizzate da olio leggero. Le probabilità di successo, ha aggiunto l’operatore, sono rispettivamente del 22 e del 33%.
Il programma di lavoro nel pozzo Tlazontli-1EXP durerà 50 giorni, di cui 40 di perforazione, a partire dal 28 maggio, e dieci di attività di completamento, che termineranno il 16 luglio.
Per quanto riguarda l’investimento, Eni ha stimato 44,9 milioni di dollari per i programmi di perforazione e 9,1 milioni di dollari per la fase di completamento. Finora l’azienda italiana ha effettuato investimenti per quasi 520 milioni di dollari nei 6 blocchi aggiudicatisi durante i round petroliferi.
Immagine: Puntodincontro