L’Italia al Festival di danza contemporanea di Città del Messico

L'Italia al Festival di danza contemporanea di Città del Messico / Foto: Riccardo Panozzo

Ore 07.58 – L’11, 12 e 13 agosto si svolgerà l’edizione 2023 del Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Città del Messico (FIDCDMX), un’iniziativa che dal 2016 mira ad aprire spazi espositivi per il ballo contemporaneo locale e internazionale nella capitale del Paese.

Lo scopo è quello di favorire il contatto del pubblico con proposte di alta qualità, inserendo così questa forma di espressione artistica nell’immaginario sociale degli abitanti della città.

Il Bel Paese quest’anno sarà presente sabato 12 agosto alle ore 19:00. al Teatro Flores Canelo del CENART con lo spettacolo Come Neve del coreografo AB Dance – Adriano Bolognino Choreography and Works, a cura dell’Istituto Italiano di Cultura.

Adriano Bolognino, nato a Napoli nel 1995, è stato insignito di importanti premi e collabora con le principali istituzioni di danza contemporanea in Italia.

Nella sua originale rappresentazione Come Neve unisce il susseguirsi di movimenti all’arte dell’uncinetto, mentre le straordinarie ballerine Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia ricreano la sensazione di benessere e protezione da una nevicata.

«Quando mi è stato commissionato questo nuovo lavoro» —ha spiegato Bolognino— «ho subito iniziato a pensare all’idea di benessere, a cosa significhi per me “stare bene” e a come la danza possa tradurre questa condizione».

«L’immagine da cui sono partito» —ha aggiunto— «è quella della neve che si osserva quando si è piccoli da fuori la finestra. Ho contemplato il bianco del fuori e il caldo del dentro, il senso di protezione e di comunità che spesso si prova in questi momenti».

«Prima di iniziare a lavorare con i corpi dei danzatori, ho pensato a creare un ambiente che rispecchiasse già l’idea della creazione, a cominciare dai loro abiti. Così ho deciso di coinvolgere nel progetto “Il club dell’uncinetto”, un gruppo di donne che, durante la pandemia, si è ritrovato per reinventarsi, riscoprendo un’arte, trasformandola in un nuovo lavoro e trovando coraggiosamente una nuova luce da cui ripartire e trarre benessere in un momento così buio per tutti».

«Sono molto affascinato da quest’arte, dalla poesia che trasforma un filo in un abito, se guidato dalle mani giuste».

«Questo prezioso ricamo artigianale mi fa pensare ai corpi dei danzatori, artigiani anch’essi, che con corpo e movimento sono capaci di dare vita a qualcosa di nuovo, creativo, originale. Qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo».

Biglietti su https://goo.su/e9Hf o al botteghino del Cenart.

Maggiori informazioni https://goo.su/kp7l7U

Foto: Riccardo Panozzo

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