Ore 03.34 – Dopo la rinuncia di Beatriz Paredes, i membri del Comitato organizzatore del Fronte Ampio per il Messico, l’unione formata dai principali partiti di opposizione del Paese latinoamericano, hanno deciso ieri sera di annullare le elezioni primarie, per cui Xóchitl Gálvez —60 anni, imprenditrice e ingegnera informatica— sarà nominata candidata alla presidenza.

Anche il partito al governo, da cui proviene l’attuale presidente Manuel López Obrador, potrebbe indicare come aspirante alla guida del potere esecutivo l’ex sindaca di Città del Messico, Claudia Sheinbaum, uno scenario che porterebbe all’elezione della prima presidente donna nella storia del Paese.

Senatrice dal 2018, eletta come indipendente, Gálvez ha il sostegno del Partito Azione Nazionale (PAN), il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) —che ha dominato la politica messicana fino al 2000— e il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD). Cresciuta in una famiglia povera, da piccola ha aiutato i genitori vendendo cibo per strada e si è trasferita a Città del Messico per frequentare l’università grazie a una borsa di studio.

Qui ha fondato un’azienda di servizi tecnologici che negli anni ha vinto contratti statali.

Il presidente in carica, López Obrador, ha livelli d’approvazione oltre il 60%, ma non potrà ricandidarsi. Il suo mandato di sei anni scade nel 2024 e il suo partito, il Movimento per la rigenerazione nazionale, non ha ancora definito il nome del candidato. I due principali sono quello di Sheinbaum e dell’ex ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard.

Negli ultimi sondaggi il sostegno a Sheinbaum è salito dal 31 al 37%, mentre quello a Ebrard è calato dal 26 al 22%. Il partito di governo —al momento il favorito, ma mancano dieci mesi alle elezioni che si svolgeranno nel giugno 2024— sceglierà su chi puntare tra una settimana, il 6 settembre.

Foto: Afp