Ore 07.58 – La scultura Ali del Messico dell’artista originario di Uruapan Jorge Marín è stata donata all’Unicef e sarà trasferita a Firenze. La cerimonia ha avuto luogo ieri a Città del Messico alla presenza del consigliere politico e vice capo missione dell’Ambasciata d’Italia, Tommaso Coniglio, e dei rappresentanti dell’organo sussidiario delle Nazioni Unite.
L’opera verrà collocata in un nuovo parco che sarà inaugurato nella primavera del prossimo anno accanto a Piazzale Michelangelo.
«Firenze è onorata di ricevere Ali del Messico» —afferma il sindaco Dario Nardella in un messaggio— «come segno dell’ottimo rapporto tra il Comune e Unicef, il cui Centro globale di ricerca e previsione strategica è ospitato qui da oltre 35 anni, e del secolare impegno fiorentino a favore del benessere dei bambini. La presenza della scultura valorizzerà il dialogo tra arte classica e contemporanea e rafforzerà ulteriormente la relazione tra Città del Messico e Firenze, nell’impegno comune per la protezione dei bambini, che sono il nostro futuro».
Bo Viktor Nylund, direttore di Unicef Innocenti –il centro di ricerca dell’organizzazione con sede in Piazza SS. Annunziata— ha aggiunto: «Portare Ali del Messico a Firenze offre una straordinaria opportunità per far risuonare forte il messaggio delle prerogative dei bambini nel mondo. Il diritto alla protezione, alla sopravvivenza e allo sviluppo deve essere rispettato anche in condizioni estreme a causa delle crisi climatiche in corso e dei numerosi conflitti in tutto il mondo. L’inaugurazione della scultura nella primavera del 2024 sarà un’occasione unica per riconoscere il legame tra la secolare dedizione di Firenze ai bambini e il 35° anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia».
L’opera —creata appositamente da Marín per l’Unicef in una versione a misura di bambino— vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dei piccoli e degli adolescenti in un momento come quello attuale, in cui un numero sempre maggiore di giovani è costretto a fuggire dal proprio Paese a causa della violenza, della guerra, della povertà e dei cambiamenti climatici.
L’artista, ambasciatore dell’Unicef in Messico dal 2019, ha più di 25 anni di esperienza professionale e cerca, attraverso le sue opere, di utilizzare lo spazio pubblico come mezzo di trasformazione sociale e culturale.
Foto: espaciomex.com – X @ItalyinMEX