Ore 07.40 – Uno dei protagonisti dei mercati finanziari degli ultimi mesi è stato il peso messicano. Con il dollaro USA scambiato intorno alle 16,94 unità e l’euro intorno alle 18,74 nelle prime ore dell’ultimo giorno del 2023, la valuta del Paese latinoamericano accumula un apprezzamento del 13% durante l’anno rispetto a quella del suo vicino settentrionale e del 7,6% rispetto alla moneta dell’Unione Europea. Con ciò registrerà un profitto annuo storico, mai visto da quando opera nelle dinamiche del libero mercato.
Ricapitolando i movimenti più rilevanti in questo contesto, la squadra di analisti del Grupo Financiero Base, guidata da Gabriela Siller Pagaza, ha sottolineato che il prezzo medio peso-dollaro negli ultimi 12 mesi è stato di 17,74, il più basso dal 2015, quando fu di 15,88.
La parità peso-dollaro ha raggiunto un massimo di 19,5355 il 3 gennaio e un minimo di 16,6262 il 28 luglio, livelli non visti dal 3 dicembre 2015. La volatilità più alta, 17,43%, è stata registrata a marzo, mentre il minimo è stato osservato nel mese di luglio: 5,75%.
Il peso si è deprezzato nei confronti della valuta statunitense nei mesi di agosto (-1,76%), settembre (-2,36%) e ottobre (-3,59%).
La moneta messicana ha invece registrato apprezzamenti nei mesi di gennaio (+3,39%), febbraio (+2,83%), marzo (+1,42%), aprile (+0,25%), maggio (+1,74%), giugno (+3,18 % ), luglio (+2,23), novembre (+3,68%) e dicembre (+2,50%).
Secondo Grupo Financiero Base, le ragioni di questo comportamento storico del peso messicano rispetto al dollaro statunitense e all’euro nel 2023 sono principalmente dovute a tre fattori:
- I flussi di dollari che provengono da esportazioni, rimesse e investimenti diretti esteri.
- Ampio differenziale di tasso di interesse tra Messico e Stati Uniti.
- Aspettativa di una maggiore offerta di dollari in futuro in Messico, a causa della crescita delle esportazioni e degli investimenti diretti esteri, data l’opportunità del nearshoring.
«Il peso è stato aiutato anche dal fatto che il mandato di sei anni del presidente López Obrador è vicino alla fine e i rischi di perdere l’autonomia della banca centrale o l’investment grade del rating del debito sovrano non si sono concretizzati. Per questo motivo, nei mesi di settembre e ottobre, dopo la pubblicazione del Pacchetto Economico 2024, il peso si è deprezzato significativamente a causa del rischio di un peggioramento delle prospettive o di un taglio del rating creditizio a causa del deficit di bilancio atteso del 4,9%, il maggiore dal 1988», ha commentato il gruppo di analisi.
Nel 2024 gli analisti di Base prevedono che il peso continuerà a beneficiare dell’ingresso di dollari nel Paese grazie ai flussi di esportazione e alle rimesse.
Ma questo contesto favorevole potrebbe essere neutralizzato se la banca centrale tagliasse il tasso di interesse a partire dal primo trimestre, il che potrebbe esercitare pressioni al rialzo sul tasso di cambio se la Fed effettuasse il primo taglio dei tassi nel corso del secondo trimestre del 2024.
Il processo elettorale, sia in Messico che negli Stati Uniti, sarà un elemento da tenere in considerazione per il 2024, poiché si prevedono episodi di volatilità e movimenti derivanti dal rinnovo presidenziale in entrambi i Paesi.
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