Ore 03.31 – Il Messico è diventato il principale esportatore di beni verso gli Stati Uniti, superando la Cina che da 16 anni manteneva questo primato. Lo confermano i dati pubblicati ieri dall’Ufficio del censimento Usa.

Nei primi 11 mesi del 2023 le esportazioni messicane verso il vicino del nord sono aumentate del 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando un totale di quasi 439 miliardi di dollari. Le esportazioni cinesi invece sono scese del 21,2% su base annua, fermandosi poco sopra i 393 miliardi.

Al terzo posto, il Canada ha esportato beni verso il suo vicino meridionale per 387,727 milioni di dollari, con un calo del 4% su base annua.

Uno dei fattori che ha maggiormente influito nei flussi commerciali del 2023 è stato il nearshoring, fenomeno per il quale le aziende che tradizionalmente producevano in Asia hanno ricollocato le loro fabbriche in Paesi vicini al mercato di destino dei loro prodotti.

A pesare sulla Cina è la guerra commerciale iniziata con gli Stati Uniti dal 2017, quando il governo dell’ex presidente Donald Trump decretò i primi dazi sulle importazioni. Nel 2023, inoltre, la recrudescenza dei casi di Covid-19 ha colpito l’economia del Paese.

«Nel mezzo di questa riorganizzazione dei modelli commerciali e di investimento, diverse economie emergenti potrebbero trarne vantaggio e i primi frutti saranno per i Paesi che rimangono molto vicini agli Stati Uniti, sia in termini di distanza fisica che geopolitica», afferma la multinazionale tedesca di servizi finanziari Allianz in un rapporto.

Da gennaio a novembre 2023, infatti, il Messico ha coperto il 15,8% dei flussi commerciali totali (importazioni più esportazioni) dell’economia statunitense, seguito dal Canada (15,2%) e dalla Cina (11,3%).

Immagine: inside-mexico.com