Ore 02.17 – In Messico, la Seconda sala della Corte suprema di giustizia della Nazione ha concesso protezione a sei società e ha dichiarato incostituzionali le modifiche alla legge sull’industria elettrica —in vigore dal 10 marzo 2021— che favoriscono la Commissione Federale per l’Elettricità rispetto ai privati che generano energia elettrica. La norma si applicherà in via generale a tutti gli operatori che partecipano al mercato elettrico nazionale.
Le società che hanno ottenuto la protezione sono: Recursos Solares PV de México IV, S.A. de C.V., BNB Villa Ahumada Solar S. de R.L. de C.V., Engie Abril PV S. de R. L. de C.V., Eólica Tres Mesas 4 S. de R.L. de C.V., Tractabel Energía de Pánuco S.A. de C.V. y Tractabel Energía de Monterrey S. de R.L. de C.V.
Sebbene il giudice abbia concesso la protezione solo a queste società ordinando la loro separazione del sistema normativo, si legge nella sentenza, ha in realtà riconosciuto che ci saranno delle conseguenze per il resto degli agenti partecipanti.
«Certamente le norme rivendicate regolano il mercato dell’energia elettrica, stabilendo i criteri secondo i quali i produttori di energia possono avere accesso alla Rete di trasmissione nazionale e alle reti generali di distribuzione, oltre a prevedere i meccanismi che regolano la contrattazione e l’acquisizione certificati di energia pulita; il tutto costituisce una regolamentazione che deve essere applicata indiscriminatamente a tutti gli agenti partecipanti a livello collettivo, cosicché la regolamentazione della condotta di uno di essi incide direttamente su quella degli altri», si legge nella sentenza.
La risoluzione afferma che le riforme contestate costituiscono barriere che impediscono un’effettiva concorrenza nel mercato della generazione.
«Tant’è che, anche se un gruppo di aziende diverse fosse più efficiente (cioè producesse energia a costi inferiori) o investisse in nuove tecnologie più sostenibili, i loro sforzi sarebbero vani, poiché l’energia che producono sarebbe immessa nella rete solo al termine della fornitura degli impianti che possono stipulare i suddetti contratti e solo nel caso in cui il sistema richiedesse energia aggiuntiva. Questa situazione viola chiaramente il principio costituzionale che dispone che le attività di generazione e commercializzazione dell’energia elettrica siano sottoposte alle regole del mercato, che per definizione richiedono concorrenza».
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