Ore 08.32 – Nell’ambito del riconoscimento concesso dall’UNESCO a Bergamo nel 2019 come Città Creativa per la Gastronomia, è stata costituita una rete —di cui fanno parte anche le città messicane di Puebla e Mérida— per lo studio e lo scambio di conoscenze legate alle colture e alla valorizzazione gastronomica di mais.
È un’occasione per promuovere a livello internazionale il Mais Spinato di Gandino, un’antica varietà arrivata in questo borgo della Valle Seriana, situato a circa 24 km da Bergamo, nei primi decenni del XVII secolo. Si tratta di una specie antica, di grande pregio qualitativo e organolettico, appartenente alla famiglia dei mais vitrei o semivitrei.
Fu il primo mais ad arrivare in Lombardia. Il fisiologo Filippo Lussana (1820-1897) pubblicò uno studio che ne certificava la coltivazione nel 1632 nei terreni della famiglia Giovanelli, ricchi mercanti dell’epoca.
Della rete fanno parte altre città creative UNESCO legate alla gastronomia, tra cui —oltre a Mérida, Puebla e Bergamo/Gandino— le città statunitensi di Tucson e San Antonio.
Il concetto di rete offre ai centri urbani partecipanti la flessibilità di programmare eventi targati Pueblos del Maíz in qualsiasi periodo dell’anno e di collegarli con eventi annuali stabiliti e rilevanti. Nel caso di Gandino si segnalano i “Giorni del Melgotto” e la Galà dello Spinato, che che si svolgeranno quest’anno dal 27 settembre al 4 ottobre con la partecipazione di rappresentanti delle città messicane e statunitensi appartenenti alla rete.
«Il progetto rappresenta un’importante opportunità per il Mais Spinato, che potrà finalmente ottenere il riconoscimento internazionale che merita», ha affermato il Sindaco di Gandino Filippo Servalli.
«La collaborazione con le città di Mérida, Puebla, Tucson e San Antonio» —ha aggiunto— «permetterà di far conoscere il Mais Spinato ad un pubblico più ampio, promuovere la cultura gastronomica della Valle Seriana, favorire lo scambio di conoscenze e di esperienze e sostenere la biodiversità e la produzione locale. Il nostro progetto è un esempio di come la collaborazione tra diverse città e culture possa portare a risultati importanti. La valorizzazione di un prodotto locale come il Mais Spinato può infatti contribuire allo sviluppo economico e sociale di un territorio, oltre che alla tutela della biodiversità e delle tradizioni gastronomiche».
Tra gli obiettivi di questo scambio c’è anche l’identificazione della matrice genetica del Mais Spinato di Gandino grazie alla collaborazione con la Banca del Germoplasma dello Yucatán, costituita nel 2013 nella Città di Mérida.
«Il Mais Spinato arriva di sicuro da quei luoghi» —ha osservato Servalli— «e questo elemento aggiungerà una valenza scientifica al progetto di collaborazione in campo culinario».
Foto e video: bergamonews.it – antenna2