L’ambasciatore García de Alba: «L’Italia ripensa la strategia verso il Messico»

L'ambasciatore García de Alba: «L'Italia ripensa la strategia verso il Messico» / Foto: iila.org

Ore 09:49 – A pochi giorni dalla fine del suo mandato in Italia, iniziato nel 2019, abbiamo intervistato l’ambasciatore del Messico a Roma, Carlos García de Alba.

Il diplomatico, che concluderà la sua missione nel Paese il 22 agosto, ha risposto alle nostre domande su vari aspetti delle relazioni bilaterali.

Le esportazioni italiane verso il Messico hanno registrato una stagnazione quest’anno, probabilmente influenzata dall’incertezza causata dalle nuove politiche commerciali statunitensi. Quali sono i suoi commenti e previsioni per il futuro?

Purtroppo, spesso, le fonti italiane non coincidono con quelle messicane. In effetti, fino a luglio non si è osservata la crescita sostenuta che si era registrata negli ultimi due o tre anni. Sono convinto che l’incertezza nell’ambito geopolitico ed economico mondiale si sta rispecchiando in questa battuta d’arresto, ma parecchi produttori in Italia stanno ripensando la strategia. Posso confermare che diversi imprenditori negli ultimi mesi si sono avvicinati alla nostra Ambasciata a Roma per chiedere cosa pensiamo di un possibile cambio di tattica per affrontare la situazione. Alcune società che esportavano tradizionalmente beni cominciano a pensare alla possibilità di produrre parzialmente o totalmente in Messico. Per questo, però, ci vuole del tempo. Il Messico è, comunque, fra i cinque Paesi prioritari per l’Italia per aprire nuovi mercati, questa è una certezza confermata in diverse occasioni dal ministro Tajani.

A differenza del flusso di merci dall’Italia al Messico, le esportazioni dalle terre azteche verso l’Italia sono aumentate in modo significativo. Quali sono le cause di questa espansione e in quali settori si sta verificando?

Negli ultimi anni —e non parliamo di numeri straordinari che possano costituire una svolta per l’intercambio bilaterale, perché il deficit commerciale messicano nei confronti dell’Italia è strutturale— il Messico è entrato a far parte delle catene produttive integrate del Bel Paese, soprattutto nel settore automobilistico. Aziende che hanno impianti in Messico hanno aumentato la loro produzione per esportare in Italia. L’integrazione produttiva —che prima esisteva per il Messico soprattutto con gli Usa e il Canada— sta espandendosi anche altrove, e l’Italia ne è un esempio.

Come procede l’iniziativa di scambio accademico binazionale “Cátedras México”? Quanti accordi sono in vigore attualmente in questo ambito?

Devo dire, con grande soddisfazione, che questa iniziativa, nata un po’ per caso cinque anni fa, ha raggiunto le 19 cattedre, alcune più attive delle altre. La ventesima, dedicata al sacerdote gesuita missionario, geografo, scrittore e pensatore del XVII secolo Eusebio Francesco Chini, è in fase di analisi ed è stata proposta tra le università di Trento e dello stato messicano di Sonora, dove il prelato svolse le sue attività. In tutti i casi la dinamica della collaborazione ha aiutato a promuovere la mobilità accademica attraverso un meccanismo agile e semplice che richiede solo 5 mila euro ogni due anni. La varietà degli argomenti trattati è molto ampia e include risorse idriche, turismo, rapporti internazionali, architettura, migrazioni, diritti umani e gastronomia, tra gli altri. Credo che possiamo già parlare di un “sistema di cattedre Messico”. In questi giorni si firmerà un nuovo accordo, per la diciannovesima cattedra, tra le Università de las Américas di Puebla e Roma Tor Vergata su business management.

Qual è lo stato attuale dei flussi turistici tra Italia e Messico?

Il settore turistico sta registrando un incremento senza precedenti, ne parlavo proprio in questi giorni con il direttore della Camera di commercio messicana in Italia, Andrea Catino. Non mi aspettavo una crescita così pronunciata. Adesso prevale il turismo dal Messico verso l’Italia, spinto senz’altro dal Giubileo, dato che il mio Paese è la seconda nazione al mondo con più popolazione di religione cattolica. Nel 2024 dal Messico sono giunti in Italia circa 390mila turisti. È stato il primo anno in cui i flussi verso il Bel Paese hanno superato quelli nel senso opposto, sebbene anche questi abbiano registrato una crescita del 10% per attestarsi a circa 200mila. È un risultato eccezionale a cui contribuisce molto la connettività del volo diretto Roma-Città del Messico di Aeroméxico, inaugurato il 25 marzo del 2023, e i voli di Neos Milano-Cancún, che alcune volte fanno scalo a Roma, assieme al nuovo collegamento Verona-Cancún che inizierà a breve.

Quali saranno i seguenti passi nelle relazioni bilaterali dopo la visita del ministro Tajani?

La visita in Messico del ministro Tajani è stata di grande rilevanza, anche perché è giunto in terra azteca accompagnato da diversi rappresentanti del Sistema Italia e da un bel gruppo di uomini d’affari, alcuni di loro molto importanti. In Italia c’è stata una grande copertura della missione, se ne è parlato molto, e questa è una tendenza che già da tempo sta cambiando la percezione del Messico nello Stivale. La curiosità, che c’è sempre stata, sta diventando interesse e molte delle persone che stanno guidando questo nuovo atteggiamento sono imprenditori. Alla Conferenza Italia-America Latina, che si terrà il 6 e 7 ottobre a Roma, sarà sicuramente presente un alto rappresentante del governo messicano.

Foto: iila.org

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