Ore 06.52 – Ogni anno nel mondo viene sprecato quasi 1 miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima, oltre che su un’economia. Lo rileva la Coldiretti —la maggiore associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana— su dati Onu diffusi in occasione del G20 di Firenze, dove proprio lo spreco è uno dei grandi temi al centro del summit.
A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private, dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato, mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%; un paradosso se si considera che 2,37 miliardi le persone non hanno avuto accesso a un’alimentazione sana nel 2020.
Ma il fenomeno determina anche effetti sulla sostenibilità, visto che le emissioni associate allo spreco rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.
Nelle case italiane si gettano mediamente ogni anno 67 kg di cibo per abitante, per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate. Il Belpaese è al dodicesimo posto della classifica degli “spreconi” nel G20 che vede in testa l’Arabia Saudita con 105 kg, davanti ad Australia con 102 chili e al Messico con 94 chili, mentre i più virtuosi sono i russi (appena 33 chili di cibo buttato), i sudafricani (40 chili) e gli indiani (50 chili).