A Milano Alondra de la Parra e una mostra fotografica celebrano il Messico

Ore 11.32 – Nell’ambito delle attività di promozione culturale e delle commemorazioni “2021, Anno dell’Indipendenza e della grandezza del Messico”, il Consolato generale del Messico, in collaborazione con la Fondazione Orchestra sinfonica e il Coro sinfonico Giuseppe Verdi di Milano, presenteranno dal 1º al 10 ottobre l’esposizione fotografica “Palazzi di Città del Messico”.

La mostra si unisce alla presenza nel capoluogo lombardo della direttrice d’orchestra messicana Alondra de la Parra, protagonista dei concerti che si terranno nell’Auditorium meneghino i giorni 30 settembre, 1 e 3 ottobre.

L’esposizione fotografica presenta tre dei magnifici palazzi di Città del Messico, come testimonianza dei cambiamenti e delle profonde trasformazioni del Paese nel corso della sua storia. Attualmente diversi immobili sono stati trasformati in musei o centri culturali, attrazioni turistiche che formano parte del patrimonio architettonico nazionale.

Questa esposizione consente allo spettatore di apprezzare attraverso 10 fotografie facciate e scorci del Museo Nazionale d’Arte, il Museo Nazionale di San Carlos ed il Palazzo delle Belle Arti. I tre edifici sono ubicati nel centro storico della capitale, spazio riconosciuto nel 1987 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) come patrimonio culturale dell’umanità.

La mostra “Palazzi di Città del Messico” è il risultato degli sforzi congiunti del Consolato Generale del Messico a Milano, il ministero degli Affari esteri del Messico, la Agenzia messicana di cooperazione internazionale per lo sviluppo (AMEXCID), il ministero di Cultura, l’Istituto nazionale delle belle arti (INBAL) e la Fondazione Orchestra sinfonica e Coro sinfonico Giuseppe Verdi.

Alondra de la Parra, messicana di nascita newyorkese, arriva a Milano dopo gli Usa, Londra, Berlino, Parigi e Roma. Nel programma ha scelto di accostare la versione cameristica di Appalachian Spring di Copland a Le boeuf sur le toit di Milhaud, scelti per incorniciare i Lieder eines fahrenden Gesellen di Mahler (nella versione da camera di Schönberg) e le Cinq mélodies populaires grecques di Ravel affidate al tenore tedesco Julian Prégardien.

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