Cacao e cambiamento climatico: un panel virtuale italo-latinoamericano

Ore 09.58 – Il riscaldamento globale sta alterando profondamente la vita sulla Terra, con effetti che si stanno manifestando prima del previsto. L’aumento delle temperature e lo stress idrico aggravano la vulnerabilità di alcuni settori, tra cui l’agricoltura e la produzione alimentare.

Il cambiamento climatico ha forti effetti sulle piantagioni di cacao, situate principalmente nelle zone tropicali umide. Questa pianta sempreverde della famiglia delle Malvaceae è una coltura importante nell’economia di molti Paesi dell’America Latina, in quanto costituisce la base di un importante e crescente sistema agroindustriale a beneficio dei piccoli produttori. In paesi come Ecuador, Brasile, Messico, Venezuela, Perù, Repubblica Dominicana e Colombia, il mercato del cacao sta avanzando verso un processo di segmentazione e differenziazione sempre più sostenuto, a cui più recentemente si è aggiunta una tendenza di consumo a “contenuto etico”.

Al tempo stesso, la salvaguardia delle produzioni tradizionali è ormai un’esigenza generalizzata che mira a tutelare l’identità delle comunità locali e a rilanciare l’economia dei settori emarginati nelle aree interessate dai processi di globalizzazione e standardizzazione della produzione.

In questo contesto è stata convocata una tavola rotonda virtuale di dialogo e scambio di esperienze tra l’Italia e l’America Latina in occasione della Pre-COP 26 —che si svolge da oggi a Milano— e del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Il panel si propone di presentare studi ed esperienze relative alla situazione del cacao, alla tutela delle comunità e alle prospettive di innovazione nel subcontinente da una doppia prospettiva: da una parte quella dei produttori e degli esperti e, dall’altra, quella degli attori culturali, tenendo conto del profondo valore storico, archeologico, antropologico, religioso e simbolico di questa pianta nei territori di origine dell’antica Mesoamerica e dell’attuale Ecuador.

In un quadro generale che cerca di avvicinare il mondo accademico alla realtà sociale dei Paesi coinvolti, questo incontro si inserisce in una serie di eventi che prevedono una mostra simultanea a Milano e in Messico e si propone di coinvolgere esperti e studiosi con le testimonianze delle comunità e cooperative latinoamericane, con particolare attenzione alla sostenibilità e alle questioni di genere.

Moderato da Emilia Giorgetti, addetta scientifica dell’Ambasciata d’Italia in Messico, l’incontro —che si svolgerà in lingua spagnola il 1º ottobre 2021 alle 9, ora del Messico centrale (le 16 in Italia)— prevede la partecipazione di Massimo de Giuseppe, professore associato di Storia Contemporanea dell’Università IULM, Clementina Battcock, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, Santiago José Arguello Campos, direttore generale della Promozione agricola del ministero messicano dell’Agricoltura, George Fletcher, biologo ecuadoriano dell’Unione delle organizzazioni di produttori di cacao Arriba de Esmeraldas, Nisao Ogata Aguilar, botanico dell’Università Veracruzana del Messico, Yasmira Lisbeth Chen Choc, produttrice di cacao della fondazione Laguna Lachuá (Guatemala) e René Castro Salazar, vice direttore generale del dipartimento Clima, Biodiversità, Territorio e Acqua della FAO.

Il link per assistere all’evento è il seguente: https://www.youtube.com/watch?v=tf5ewsyZ9LO

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