Ore 17.52 – Fino al prossimo 2 novembre, negli spazi di Corte Finadri a Segusino, gli appassionati di cultura messicana e tradizioni religiose potranno ammirare l’Altar de Muertos dedicato agli emigrati in Messico nell’ultimo ventennio del XIX secolo.
Il comune in provincia di Treviso ha collaborato con l’associazione culturale “Drìoghe a la stéla” per replicare le tradizioni del Paese nordamericano in occasione delle celebrazioni del 40esimo anniversario del gemellaggio con la città di Chipilo, nello Stato di Puebla, fondata da circa 500 coloni veneti sbarcati a Veracruz il 7 ottobre 1882.
L’altare è diviso in due parti: quella rivolta verso il municipio rappresenta l’Italia, mentre dall’altro lato c’è il Messico.
«Abbiamo diviso anche i sette gradini di un allestimento tipico, mettendone tre per ogni lato e il settimo in cima», hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione. «In alto vediamo un grande arco in stile michoacano, decorato da più di 200 fiorellini di carta fatti a mano, che simboleggia la porta del cielo. Nella parte superiore ci sono le fotografie dei migranti a cui abbiamo dedicato questo lavoro».
«Nello schermo scorrono alcune fotografie di queste persone» –hanno aggiunto– «e ci sono anche tutti gli elementi tipici dell’altare per i morti come il sale, l’incenso, l’acqua, le bibite, il cibo e la frutta. Nella parte italiana ci sono oggetti e alimenti del Bel Paese. Abbiamo scelto appositamente strumenti di lavoro rurale e piatti tradizionali come la polenta. C’è anche la scelta di esporre delle immagini della Vergine del Rosario, di Santa Lucia e una croce bizantina come simboli della cristianità europea».
«Nella parte di esposizione verso la strada c’è il Messico, con tanti oggetti. Domina l’albero della vita, che rappresenta l’aspetto preispanico di una ‘ofrenda’ (altare domestico). La croce è fatta a Michoacàn con degli ‘ex votos’, ovvero piccole figure di metallo con forme varie che nella religiosità popolare si usano per ringraziare i santi per le benevolenze ricevute. Non poteva mancare la Vergine di Guadalupe, che si trova sia nella parte alta dell’altare, sia nella parete di fronte all’immagine di Santa Lucia».
Le persone restano colpite dalle “catrinas” (scheletri di donna vestiti solo di un cappello secondo lo stile di inizio XX secolo), il papel picado (carta forata), i tessuti messicani ricamati, i teschi di zucchero, il cempasuchil di carta e i crisantemi (come nelle usanze italiane).
Ricco il programma di eventi per l’anniversio del gemellaggio: oltre all’iniziativa “Ofrenda del dia de muertos”, a dicembre ci sarà la tradizionale “Posada”, organizzata insieme alla parrocchia di Segusino, mentre a gennaio 2022 si terrà un concerto di musica sacra del Messico in collaborazione con “Amici del Presepio” e la parrocchia.
A febbraio sarà organizzato un corso di cucina messicana insieme alla Pro Loco, a marzo una conferenza sull’architettura e dal 29 al 31 luglio 2022 il Festival messicano.
Le informazioni contenute in questo articolo sono state tratte da Qdpnews.it.
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