«67% dei contagiati da Covid ha sviluppato patologie olfattive»

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Ore 06.20 – I problemi causati dal Covid-19 al gusto e all’olfatto sono stati il ​​tema centrale di un seminario online teorico-pratico organizzato ieri mattina dall’ambasciata italiana in Messico, e coordinato dall’addetta scientifica Emilia Giorgetti, nell’ambito della Settimana della cucina italiana nel mondo.

L’iniziativa, su un tema non sempre affrontato a livello del grande pubblico, si è rivolta a coloro che fanno parte del 67% dei contagiati da Covid che hanno sviluppato patologie olfattive e del 39% affetti da disturbi del gusto, come illustrato durante la sua presentazione dalla dottoressa in psicologia Valentina Parma.

«Dobbiamo continuare a diffondere le storie di queste carenze» —ha detto Parma— «poiché solo così potremo costruire un circolo virtuoso che ci permetta di ampliare le nostre conoscenze e aiutare sempre più persone».

In questo contesto, Michele Crippa, 32 anni, gastronomo conosciuto su Instagram come gastronomik.it ha parlato della sua esperienza personale.

Un tempo avrebbe potuto elencare tutti gli aromi contenuti in un piatto ad occhi chiusi, ma nel 2020 il Covid-19 gli ha causato anosmia (perdita dell’olfatto) e augesia (perdita del gusto).

Crippa —che sta ancora lottando per riacquistare pienamente le sue facoltà— ha illustrato la metodologia sviluppata da un gruppo di ricercatori per aiutare i pazienti a ritrovare l’olfatto e recuperare pienamente la percezione sensoriale.

La neurobiologa Federica Genovese del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia ha esplorato gli aspetti biologici dei cambiamenti del gusto e dell’olfatto e il tecnologo alimentare Gian Paolo Braceschi ha guidato i partecipanti alla (ri)scoperta di aromi e sapori, utilizzando alcuni elementi base come limone, caffè, zucchero, cannella, sale e salsa piccante.

Il seminario teorico-pratico nella sua versione spagnola è disponibile qui:

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