C’è anche l’Italia nella missione lanciata oggi per deviare un asteroide

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Ore 10.22 – È stata lanciata alle 7.20 italiane (le 12.20 di notte in Messico) Dart, la prima missione per tentare di deviare un asteroide. Partita dalla base di Vandenberg in California a bordo di un razzo Falcon 9, inizierà il suo lungo viaggio di oltre 10 milioni di chilometri, in 11 mesi, per colpire e deviare un oggetto di 170 metri di diametro. Double Asteroid Redirection Test sarà un banco di prova per valutare la capacità umana di modificare il percorso di un corpo roccioso nel sistema solare. A bordo c’è anche l’Italia con LiciaCube, il microsatellite che filmerà l’impatto per valutarne la riuscita.

La sonda si è separata con successo dall’ultimo stadio del Falcon 9 e adesso viaggia grazie alla spinta ricevuta dal lanciatore e dal suo sistema di propulsione elettrica. La partecipazione del Bel Paese è coordinata dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), l’Università di Bologna, il Politecnico di Milano, l’Università Parthenope di Napoli e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Dart impatterà a 21mila chilometri orari sull’asteroide Dimorphos per provare a modificarne la traiettoria. «Con Dart per la prima volta valuteremo le nostre capacità di poter modificare l’orbita di una asteroide potenzialmente pericoloso», ha commentato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Sono innumerevoli le volte in cui il cinema e la letteratura si sono cimentati nel racconto di comete o asteroidi in rotta di collisione con la Terra, proponendo soluzioni più o meno realistiche per salvare il pianeta. Ora, per la prima volta, queste idee potranno essere tradotte in realtà. Seppur remoto, il pericolo di impatto con grandi corpi celesti esiste e per questo alcune agenzie spaziali stanno sviluppando i primi progetti di difesa.

LiciaCube, il microsatellite interamente italiano realizzato a Torino da Argotec, trasmetterà e registrerà in tempo reale gli ultimi istanti di Dart e successivamente ne misurerà gli effetti sull’asteroide. «Il suo ruolo sarà molto importante per la riuscita dell’intera missione» —ha spiegato Saccoccia— «e sono state molte le sfide tecnologiche da affrontare anche perché dovrà gestire in modo indipendente le fasi operative e le varie possibili situazioni che si troverà davanti».

10 giorni prima dell’impatto, LiciaCube si separerà da Dart per portarsi —navigando in forma autonoma— a circa 50 chilometri di distanza e filmare la collisione con le sue 2 telecamere Leia (Liciacube Explorer Imaging for Asteroid) e Luke (Liciacube Unit Key Explorer). Sarà il satellite italiano ad operare più lontano dalla Terra e verrà gestito da una squadra coordinata da Elisabetta Dotto dell’l’Istituto Nazionale di Astrofisica.

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