Ore 04.36 – Alla fine del 2021 la speranza e la felicità globali stanno diminuendo in tutto il mondo rispetto allo scorso anno. I timori di imminenti difficoltà economiche rimangono alti e in costante crescita. La pandemia ha chiaramente ancora un impatto sulle speranze, le paure e le aspettative del mondo, ma ci sono differenze significative a seconda delle regioni e dei Paesi del pianeta.
Questi sono alcuni dei risultati del sondaggio di Fine Anno, la storica rilevazione condotta a livello globale fin dal 1979 dagli istituti di ricerca appartenenti alla rete di Gallup International.
Con il 2021 ormai prossimo alla sua conclusione, in tutto il mondo c’è speranza per un futuro migliore, anche se non si raggiungono gli stessi livelli di qualche anno fa. Il 38% della popolazione mondiale, infatti, oggi pensa che il 2022 sarà migliore del 2021, il 28% si aspetta un anno peggiore e il 27% crede che il 2022 sarà uguale al 2021. Il quadro appare simile a quanto si rilevava a fine 2020. Quanto al confronto con il passato recente, il 2008 resta ancora l’anno in cui si è registrato il tasso più alto di pessimismo nei confronti del futuro a livello globale.
Secondo l’Hope Index di Gallup International Association —dato dalla differenza tra le risposte «migliore» e «peggiore» date dai cittadini in tutto il mondo alla domanda circa le aspettative sul nuovo anno rispetto al 2021— la top 5 dei Paesi ottimisti è la seguente: Indonesia (+72), Albania (+65), Azerbaijan (+53), Nigeria (+51), Messico e Vietnam (entrambi con punteggio +47).
Per quanto riguarda le 5 nazioni meno ottimiste, la Turchia e la Bulgaria si piazzano al primo posto (entrambe con un punteggio di -34), seguite da Afghanistan (- 32), Polonia (-30) e Repubblica Ceca (-25). Rispetto ad un’analisi relativa alle macroregioni e ai Paesi più grandi, il rapporto tra ottimismo e pessimismo evidenzia un quadro relativamente stabile negli ultimi anni.
La situazione in Italia
Quasi la metà degli italiani (il 48%) afferma che l’anno prossimo sarà del tutto simile al 2021, mentre la quota di chi crede che il 2022 sarà peggiore del 2021 si attesta al 36%.
Solo poco più di un italiano su dieci (14%) vede nel 2022 un anno migliore rispetto a quello che sta per concludersi.
I giovani, i laureati e i cittadini del Nord-Ovest risultano più ottimisti guardando al 2022, mentre i più pessimisti sono gli over 54 e i residenti al Nord-Est.
Sul fronte delle aspettative sulla congiuntura economica, una percentuale significativa degli abitanti del Bel Paese crede che il 2022 sarà caratterizzato da difficoltà (il 46%) o da una situazione equivalente a quella già vissuta nel 2021 (41%).
Anche in questo caso, un italiano su dieci è convinto che il 2022 sarà un anno di prosperità economica.
Nonostante il quadro dettato dall’emergenza pandemica, tra i cittadini dello Stivale prevalgano sensazioni positive: il 39% si dice felice, contro solo un 7% che si dichiara infelice, mentre la maggioranza si dice né felice né infelice (53%). Anche in questo caso, i giovani, insieme ai laureati e agli abitanti dell’Italia centrale, sono le persone più felici del Paese. Il Nord-Est, al contrario, si conferma l’area con la quota più elevata di pessimisti.