Ore 03.22 – PQE Group, società italiana di consulenza nell’ambito della ricerca, sviluppo e produzione di beni legati alla salute con sede a Reggello —a 37 km da Firenze— e 27 uffici in tutto il mondo, archivia il 2021 all’insegna della crescita e dell’internazionalizzazione e mette in rampa di lancio circa 800 assunzioni per potenziare la sua rete estera. Lo ha reso noto noto l’azienda in un comunicato.
La ditta —recentemente nominata da Deloitte “Best Managed Company” assieme ad altre 18 compagnie in Italia— ha chiuso il 2021 con un fatturato pari al +18% rispetto all’anno precedente, grazie non solo ad un aumento del portfolio dell’offerta, ma anche all’introduzione di tecnologie digitali per la fornitura dei servizi, come ad esempio gli smartglasses, che hanno permesso lo svolgimento del lavoro da remoto durante i mesi di confinamento.
PQE Group, fondata ed amministrata da Gilda D’Incerti (nella foto), ha raggiunto nel 2021 il numero di 1100 dipendenti in tutto il mondo grazie all’assunzione di oltre 600 persone, suddivise tra neolaureati (soprattutto in Italia) ed esperti. Questa tendenza sarà mantenuta anche nel 2022, anno durante il quale è previsto un ulteriore aumento di personale, raggiungendo così i 1900 dipendenti entro dicembre.
La differenza si riscontrerà sul piano geografico: se nel 2021 l’attenzione si è concentrata sull’Italia per dare forma ad un’organizzazione più strutturata, il 2022 sarà l’anno delle filiali estere, soprattutto di Stati Uniti e Messico, dove è previsto un aumento del 250% di personale. Tra i profili richiesti, soprattutto laureati in materie scientifiche quali biotecnologie, medicina, chimica, biologia, farmacia, con una buona conoscenza delle lingue straniere.
PQE Group nasce nel 1998 con l’obiettivo di offrire consulenza alle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici nel campo della validazione di sistemi informatici, coprendo l’intero ciclo di vita del prodotto.
L’azienda è presente con un ufficio a Città del Messico dal 2016. «La motivazione per l’espansione in America Latina» —afferma Mariola Mier, direttrice regionale delle operazioni in Iberoamerica in un’intervista pubblicata da PMFarma México— «si basa sulle proiezioni di espansione del mercato farmaceutico del subcontinente, che dovrebbe passare da un valore stimato di 11,5 miliardi di dollari nel 2021 a oltre 17 miliardi nel 2026. Il Messico è al secondo posto nella classifica dei Paesi latinoamericani con il valore più alto in questo settore».