Ore 09.55 – In Italia, la commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati ha adottato come testo base sulla riforma della cittadinanza la proposta del relatore Giuseppe Brescia (M5s) che introduce lo ius scholae. A favore si sono espressi M5s, il centrosinistra e Forza Italia, contro Lega e Fdi, mentre Coraggio Italia si è astenuta. «Sono state delle dichiarazioni di voto molto belle» —ha detto al termine della seduta Brescia, che oltre ad essere il relatore è il presidente della Commissione— «perché in qualche modo sono stati anticipati i temi degli emendamenti: c’è chi vuole di più, chi di meno, io come relatore mi sono tenuto su una linea mediana».
Cittadinanza legata al ciclo scolastico
Il testo prevede che possa acquistare su richiesta (dei genitori) la cittadinanza italiana il minore straniero —nato e residente legalmente in Italia— che abbia frequentato regolarmente, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici. Questo percorso è aperto anche al minore non nato in Italia purché abbia meno di 12 anni.
Brescia: tema né di destra, né di sinistra
«Si tratta solo di un primo passo di un percorso che vogliamo concludere entro questa legislatura. Il voto favorevole di Forza Italia dimostra che questa questione non è di destra o di sinistra, ma di libertà e civiltà. Nella prossima settimana in ufficio di presidenza definiremo il termine per la presentazione degli emendamenti», ha annunciato Brescia. «Abbiamo bisogno di un dibattito normale in commissione» —ha proseguito— «e per questo ho presentato un testo molto semplice. Non c’è nessuno ius soli in discussione. Con il modello dello ius scholae diritti e doveri camminano insieme. Chi aspetta questa legge non merita uno show pre-elettorale», ha aggiunto Brescia.
Nissoli: «Necessario modificare l’articolo 17 della legge 91/1992»
L’On. Fucsia Nissoli (FI) ha affermato: «Finalmente oggi è in discussione in Commissione Affari costituzionali la mia Proposta di Legge sul riacquisto della cittadinanza per coloro che l’hanno perduta in seguito ad espatrio. La proposta “Modifica dell’articolo 17 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di riacquisto della cittadinanza”, presentata e annunziata il 23 marzo 2018, è stata abbinata alle proposte di legge sulle modifiche alle norme sulla cittadinanza presentate dai Colleghi Boldrini, Polverini ed Orfini».
«È fondamentale» —ha aggiunto Nissoli— «che, se si riforma la cittadinanza, si riformi anche quella parte che concerne gli italiani all’estero. Si tratta di un debito di riconoscenza verso quegli italiani che nati in Italia sono già italiani nel cuore!»