Ore 10.10 – Il pomodoro fu addomesticato dai popoli mesoamericani, in particolare nel sud-est del Messico, più di 2.500 anni fa. Giunto in Europa nel 1540, quando il condottiero spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria con alcune piantine, oggi è uno degli ingredienti più utilizzati nella gastronomia internazionale, indispensabile per molte preparazioni della cucina italiana e messicana. Nei paragrafi seguenti analizziamo brevemente le caratteristiche della coltivazione di questa bacca in entrambi i Paesi.
In Messico, il pomodoro è l’ortaggio di maggiore produzione e viene lavorato per soddisfare la domanda domestica e l’esportazione.
Secondo i dati del Servicio de Información Agroalimentaria y Pesquera (SIAP) —organo amministrativo decentrato del ministero federale dell’Agricoltura— la produzione stimata nel 2021 è stata di 3,32 milioni di tonnellate, piantate su una superficie di 45.403 ettari (73,1 tonnellate/ettaro).
Nel Paese le colture di pomodori sono concentrate principalmente in cinque Stati: Sinaloa, Baja California Sur, Chiapas, Querétaro e Sonora, che rappresentano il 53 per cento del totale nazionale.
In Italia, nel 2021 la superficie coltivata —secondo i dati pubblicati da OI pomodoro da industria— è stata di 71mila ettari, 39mila nel bacino Nord e 32mila nel bacino Centro Sud. Il bacino Nord comprende Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e la provincia autonoma di Bolzano, mentre il bacino Centro Sud include Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana, Sardegna, Sicilia e Umbria.
OI pomodoro da industria è l’Organizzazione interprofessionale interregionale che associa i soggetti economici della filiera del pomodoro.
La stessa fonte riporta 6,1 milioni di tonnellate prodotte nel Bel Paese l’anno scorso, con un rendimento medio di 86 tonnelate/ettaro. La produttività italiana risulta quindi, a prima vista, quasi 18% superiore a quella messicana, ma questa comparazione potrebbe non essere del tutto accurata, poiché le varietà coltivate nelle due nazioni differiscono.
Nello Stivale le possiamo raggruppare in tre categorie: pomodorini a grappolo, pomodori insalatari e pomodori da salsa. Le specie a grappolo comprendono il ciliegino, il datterino, il pizzutello, il pomodoro Regina di Torre Canne e i pomodorini del piennolo del Vesuvio DOP e di Manduria. Tra le varietà insalatarie troviamo il costoluto, il Cuore di Bue, il Camone di Sardegna e il Canestrino di Lucca. I principali pomodori da salsa e da conserve della penisola sono, infine, il Re Umberto, il San Marzano DOP e il Roma.
In Messico, in ordine di importanza, le principali tipologie di pomodoro sono Bola, Saladette e Roma, seguite dalle specialità a grappolo Uva, Cherry, Cocktail, Pera e Heriloom.