Ore 08.48 – Il libro Aquí acaba la patria del giornalista, documentarista, scrittore, accademico, traduttore e consulente italiano residente in Messico Federico Mastrogiovanni è stato incluso tra i finalisti del premio Rodolfo Walsh della Semana Negra di Gijón.
Nei vecchi cantieri navali di questo porto marittimo del golfo di Biscaglia, nel principato delle Asturie, si svolge ogni anno, infatti, il festival letterario —originalmente dedicato esclusivamente al genere noir— nato nel 1988 su iniziativa dello scrittore asturiano-messicano Paco Ignacio Taibo II. Nel corso degli anni, l’evento si è ampliato alla fantascienza, la narrativa e ai racconti storici. Fin dalla prima edizione della rassegna, nel suo contesto è stato istituito il premio Rodolfo Walsh, che viene conferito in onore dell’omonimo giornalista argentino alla miglior opera di saggistica scritta in spagnolo. Assieme al volume di Mastrogiovanni sono in lizza La hermandad del mal, di Cruz Morcillo; El invencible verano de Liliana, di Cristina Rivera Garza; El contragolpe, di Carlos Quilez e La doble muerte di Unamuno, di Manuel Menchón e Luis García Jambrina. Il vincitore sarà annunciato a luglio.
Lo stemma della città settentrionale di Tijuana ha sul bordo la frase Aquí empieza la patria (Qui comincia la patria), locuzione che viene replicata dal noto comune di frontiera anche sui segnali stradali. Una riflessione su questo messaggio —che per i migranti che provengono dal sud del Paese dovrebbe trasformarsi appunto in Aquí acaba la patria (Qui finisce la patria)— ha dato origine al libro più recente, pubblicato circa tre mesi fa, dell’autore nato a Roma nel 1979.
Il testo ritrae il migrante nel momento in cui sta per varcare il confine, rendendo questo lavoro un’esperienza in prima persona. Le pagine del volume descrivono come le relazioni sociali tra chi ha deciso di recarsi negli Stati Uniti influenzino in modo significativo la scelta della destinazione.
Mastrogiovanni è laureato in Sociologia e nel 2013 ha conseguito il Master in Studi Messico-Stati Uniti presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Nazionale Autonoma del Messico. Nel 2021 ha ottenuto, inoltre, i dottorati in Scienze Politiche e Comunicazione, rispettivamente dell’Università degli Studi di Pisa e dell’Università Iberoamericana di Città del Messico.
Oltre all’opera finalista a Gijón, è autore dei libri El asesino que no seremos: biografía melancólica de un pandillero e Ni vivos ni muertos: la desaparición forzada en México como estrategia de terror. Di quest’ultimo è stato prodotto anche un documentario dallo stesso titolo.
Riconosciuto in Messico con il Premio Nazionale di Giornalismo nella categoria Intervista, Mastrogiovanni ha collaborato in Italia, Messico, Stati Uniti, Centro America e Caraibi con i quotidiani e le riviste Gatopardo, Rolling Stone, GQ, Milenio, La Repubblica, Internazionale, Courrier Internationale, VICE News, Il Reportage, Il Manifesto, Il Riformista, Il Fatto Quotidiano, Loop, Carta, La Nuova Ecologia, la Jornada, Latinoamerica, Variopinto, A (corrispondente in Messico), Publimetro (inviato speciale ad Haiti), Galatea, Esquire, America Latina, Pagina99, oltre a varie emittenti radiofoniche.
È stato visiting professor presso le Università di Bologna e Genova, in Italia e attualmente collabora con il quotidiano messicano Milenio.
Tra le sue altre attività si è distinto come autore di traduzioni in italiano e spagnolo di diversi libri e pubblicazioni e come consulente e coordinatore di progetti per aziende in Italia, Algeria, Tunisia, Congo, Nigeria, Gabon, Spagna, Ecuador, Stati Uniti e Venezuela.