Italia, cognomi: «evitare l’effetto Messico» dopo la sentenza della Consulta

Italia, cognomi: «evitare l'effetto Messico» dopo la sentenza della Consulta

Ore 10.57 – In un’intervista di Patrizia Maciocchi pubblicata il 28 aprile sul quotidiano Il Sole 24 Ore, il presidente emerito della Corte costituzionale italiana si è pronunciato a favore di evitare «la linea messicana» nel Bel Paese, dopo la sentenza con cui è stata archiviata la possibilità di attribuire il cognome del padre in automatico ai figli.

Per Cesare Mirabelli «bisogna affidarsi alla saggezza popolare. La scelta potrebbe essere quella di mantenere l’uso del cognome paterno o di affermare la consuetudine del doppio cognome». Il presidente emerito della Consulta —nel prevedere gli effetti del verdetto— confida nel buon senso dei cittadini e nell’intervento del Parlamento per evitare i rischi connessi alla sua applicazione.

«Spero si faccia in modo» —ha aggiunto— «di evitare che nelle presentazioni si elenchi tutto l’albero genealogico. Il legislatore potrebbe stabilire una regola, cosiddetta cedevole, secondo la quale viene attribuito in automatico il cognome di entrambi i genitori, salvo, come detto dalla Consulta, diversa indicazione da parte di questi ultimi. Una linea da seguire che deve entrare nel costume, altrimenti servirebbe ogni volta un interpello. Senza parlare dei casi in cui entrambi i genitori hanno il doppio cognome, ipotesi in cui sarebbe auspicabile farne cadere una parte, altrimenti con quattro cognomi saremmo davvero sulla linea messicana. Meglio il modello tedesco con l’attribuzione del cognome coniugale o del padre o della madre su intesa dei genitori. Con una scelta irreversibile».

Mirabelli è stato magistrato, avvocato e professore ordinario di diritto ecclesiastico presso le Università di Parma, di Napoli e —dalla fondazione— di Roma Tor Vergata, nonché presso l’Università Europea di Roma e di diritto costituzionale nella Pontificia Università Lateranense di Roma. Dal 23 febbraio al 21 novembre 2000 ha ricoperto il ruoli di presidente della Corte Costituzionale italiana.

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