La situazione delle aziende italiane e messicane in Russia

La situazione delle aziende italiane e messicane in Russia

Ore 18.33 – Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, la Yale School of Management ha monitorato le reazioni di oltre 1.200 aziende stabilitesi in Russia prima dell’inizio del conflitto. Ad oggi, quasi mille società hanno annunciato la riduzione volontaria delle loro attività nel più vasto Stato del mondo oltre il minimo indispensabile legalmente richiesto dalle sanzioni internazionali, mentre altre continuano ad operare normalmente.

Nato con solo due categorie —“ritiro” e “permanenza”— l’elenco è ora composto da cinque modalità, classificate su una scala che descrive con dettaglio la situazione di ogni impresa.

L’elenco viene aggiornato continuamente da Jeffrey Sonnenfeld e dal suo gruppo di esperti, ricercatori e studenti dello Yale Chief Executive Leadership Institute per riflettere i nuovi annunci il più vicino possibile al tempo reale.

I risultati vengono stilati utilizzando fonti pubbliche —tra cui documenti normativi governativi, fiscali, dichiarazioni aziendali, rapporti di analisti finanziari, Bloomberg, FactSet, MSCI, S&P Capital IQ, Thomson Reuters e media commerciali di 166 Paesi— così come fonti non pubbliche, compresa una rete globale in stile wiki di oltre 250 addetti ai lavori, informatori e contatti esecutivi.

In questo articolo, Puntodincontro ha estratto le informazioni relative alle aziende italiane e messicane citate nel rapporto, mantenendo la struttura originale della classificazione.

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