Ore 10.40 – La Banca centrale del Messico (Banxico) ha aumentato di 75 punti base il tasso di sconto portandolo a quota 7,75, livello più alto dal novembre del 2019. Si tratta dell’incremento più alto dal 2008, anno in cui l’autorità monetaria —oggi diretta da Victoria Rodríguez Ceja— ha adottato il tasso di sconto come obiettivo operativo.
La nona decisione al rialzo consecutiva, sottoscritta all’unanimità dalla Junta de Gobierno, risponde alla «grandezza e varietà dei fattori che hanno inciso sull’inflazione», in costante aumento in Messico e a livello globale.
Nella prima metà di giugno i prezzi hanno registrato un aumento del 7,88 per cento su base annua, dopo il 7,72 per cento di fine maggio. Secondo quanto riportato dal vicegovernatore Jonathan Heath, dal 2008 sono state effettuate 127 decisioni sull’indice, di cui 27 al rialzo: 16 volte di 25 punti base, dieci volte di 50 punti base e una sola volta, giovedì 23 giugno, di 75 punti.
Banxico fa inoltre sapere che per i prossimi appuntamenti, la giunta dei governatori intende «continuare ad aumentare il tasso di sconto, valutando di agire con la stessa decisione».
L’inflazione nei primi quindici giorni di giugno in Messico è stata del 7,88 per cento su anno, il livello più alto dal 2001. Il dato spinge per il sedicesimo mese di fila l’inflazione oltre la finestra di riferimento della banca centrale, fissata al 3 per cento con una variazione di un punto in più o in meno.
Il paniere del cosiddetto Índice de precios subyacentes, il gruppo di prodotti che non presentano volatilità stagionali, ha registrato un aumento del 7,47 per cento su anno, con un’accelerata dell’11,71 per cento di cibo, bevande e tabacco. Il restante gruppo —prodotti alimentari, energetici e tariffe autorizzate dal governo— è aumentato del 9,13 per cento, spinto soprattutto da frutta e verdura, con un +13,29 per cento.
In Italia, dopo il 6,8% su anno registrato a maggio, secondo la stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio —la confederazione delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo—, a giugno si dovrebbe osservare, rispetto a maggio, un incremento dei prezzi al consumo dello 0,5% con una variazione del 7,3% su base annua.
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