Gli archi del Cuarteto Latinoamericano debuttano a Bologna

Gli archi del Cuarteto Latinoamericano debuttano a Bologna

Ore 07.57 – Il ciclo di concerti MICO – Bologna Modern della Fondazione Musica Insieme avrà come tema centrale della sua seconda tappa il Nuovo Continente: il 10 novembre alle 20.30, all’Oratorio di San Filippo Neri, il Cuarteto Latinoamericano debutta nel capoluogo emiliano forte di quarant’anni di successi internazionali con un programma che vuol essere un tributo alle Americhe, vario e vasto come la cultura, la storia e la geografia di queste terre affascinanti.

Fondato in Messico nel 1981, il gruppo è composto da Javier Montiel Llaguno (viola) e dai fratelli Álvaro (violoncello), Saúl (primo violino) e Arón Bitrán Goren (secondo violino). Dall’inizio della sua attività ha effettuato tournée artistiche negli Stati Uniti, Canada, Europa, Asia, Australia e America Latina. Ha registrato più di settanta album ed è stato premiato due volte con il Grammy Latino: nel 2012 per Brasileiro, works of Francisco Mignone e nel 2016 per El Hilo Invisible.

La serata bolognese si aprirà con l’ultimo dei quartetti del compositore brasiliano Héitor Villa-Lobos, il N. 17, scritto a Rio de Janeiro nel 1957 e tenuto a battesimo dal Budapest String Quartet il 16 ottobre 1959 a Washington, un mese prima della morte dell’autore. Il viaggio del Cuarteto Latinoamericano prosegue poi con l’Adagio di Samuel Barber, il brano più celebre del compositore statunitense. Si tratta di un movimento del suo Quartetto per archi Op. 11 del 1936, eseguito per la prima volta nel 1938 in una trasmissione radiofonica dalla NBC Symphony Orchestra diretta da Arturo Toscanini, che ha poi portato il brano in tournée in Europa e in Sud America.

Con The Elephant Man, del 1980, David Lynch fu il primo regista ad utilizzare questo brano per accrescere l’intensità emotiva della pellicola, come accadrà poi anche nel film Platoon, del 1986, di Oliver Stone. Subito dopo il programma si immergerà nell’atmosfera sognante di Lullaby, la ninna nanna per quartetto scritta da George Gershwin nel 1919 all’età di 20 anni, su sollecitazione del suo insegnante, Edward Kilenyi. Il tema d’apertura è alla base dell’aria “Anyone Seed My Joe” del musical Blue Monday, presentato da Gershwin nel 1922. Il viaggio nel continente americano si concluderà nel cuore dell’Argentina con il Quartetto N. 1 op. 20 di Alberto Ginastera, completato nel 1948 con l’intento di fondere il folclore popolare con le forme tipiche della tradizione colta occidentale.

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