La Marca: «Invito gli italiani in Messico a contattarmi»

La Marca: «Invito gli italiani in Messico a contattarmi»

Ore 05.18 – Abbiamo intervistato nei giorni scorsi la Senatrice Francesca La Marca (PD), eletta nella ripartizione America Settentrionale e Centrale alle elezioni dello scorso 25 settembre dopo aver rappresentato alla Camera dei deputati gli italiani residenti in questa importante regione del mondo nelle due legislature precedenti.

Si è già messo in contatto con Lei il Comites del Messico?

No, non sono ancora stata contattata dal Comites del Messico, anche se ricevono i miei aggiornamenti e comunicati. Siamo in contatto sui social, però non si sono avvicinati a me formalmente.

Nessuno dei candidati parlamentari della ripartizione Nord e Centro America è venuto in Messico per fare campagna elettorale. Questo sembra essere un indizio della poca importanza che gli italiani hanno in questo Paese in termini numerici e incide anche su decisioni di bilancio, tra cui il personale nei consolati. La situazione, sommata alla disparità tra italiani in Messico e messicani in Italia, condiziona inoltre la possibilità di una convenzione bilaterale di sicurezza sociale. C’è qualche speranza di soluzione o gli italiani in Messico continueranno a non essere considerati prioritari fino a quando il loro numero sarà simile a quello di altri Stati?

Non posso parlare a nome degli altri candidati. Per quanto riguarda me stessa, posso dire che non si è trattato di una decisione che abbia trascurato il Messico, perché durante la compagna non mi sono mossa da Toronto. Questo è dovuto al fatto che le elezioni sono state indette inaspettatamente e non c’è stato tempo per organizzarmi. Nelle scorse legislature ho visitato il Messico diverse volte e capisco il sentimento descritto dalla domanda. È iniziato probabilmente con la perdita della rappresentanza nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, quando sono stati ridotti i consiglieri. Io mi sono battuta per evitarlo e penso sia stata veramente un’ingiustizia, perché i due rappresentanti degli Usa e quello del Canada certamente non possono trasmettere in maniera adeguata le esigenze dei connazionali in Messico.

Io non credo di aver mai trascurato la nostra collettività in Messico. Alcuni giorni fa sono stata alla sede centrale dell’INPS per insistere su questioni che riguardano tutti i nostri pensionati, dato che in genere i temi su cui lavoro sono di interesse comune per gli italiani residenti nell’intero Nord e Centro America. Proprio oggi (lunedì 5 dicembre, ndr) ho un appuntamento con l’Ambasciatore Renato Varriale, Direttore Generale per le Risorse e l’Innovazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per parlare di personale. Uno dei punti è insistere sul tema della nostra Ambasciata a Città del Messico che ha bisogno di almeno una persona in più, come mi ha fatto sapere l’Ambasciatore De Chiara, con cui sono in contatto. Ho chiesto, inoltre, un appuntamento all’Ambasciatore Carlos García de Alba, per confrontarci sulle tematiche che stanno maggiormente a cuore agli italiani residenti in Messico e l’incontro sarà a gennaio. Ovviamente solleverò la questione della previdenza sociale, ma spero di poter avere un contatto prima con il Comites per perfezionare la lista dei punti da trattare.

Invito comunque gli italiani in Messico a contattarmi con i loro suggerimenti e consigli e voglio sottolineare che ho ottimi rapporti con tutti i Consoli onorari nel Paese, che mi comunicano le difficoltà che incontrano.

Il nuovo parlamento ridotto è già entrato in funzione, comprese le rappresentanze degli italiani nel mondo. È già completamente funzionante o continuate ad adattare i processi operativi? Quali sono le sue prime impressioni su questo nuovo assetto?

Io penso che si sia fatto un disservizio e sono contenta di essermi schierata contro la riduzione del numero dei parlamentari. Abbiamo avuto qualche giorno fa dei dati che indicano che i risparmi sono veramente marginali, mentre la nostra rappresentanza all’estero è stata fortemente penalizzata. Al Senato, dove ora siamo 200 rispetto ai 315 precedenti, le Commissioni sono state ridotte da 14 a 10 ed io, ad esempio, faccio parte di quella che si occupa di Turismo, Commercio, Industria e Agricoltura, con tematiche secondo me troppo allargate. Siamo entrati nel vivo dei lavori ed al momento siamo focalizzati sulla legge di bilancio, tutto il resto è passato in secondo piano. Siccome abbiamo iniziato recentemente, le sedute sono state poche, ma finora confermano la mia impressione nel senso che sia stato commesso un errore.  

Comites, CGIE e rappresentanti parlamentari della circoscrizione estero: servono tutti? C’è chiarezza sulle loro funzioni e modalità di interazione?

Non c’è esattamente chiarezza. Non per niente il PD ha presentato una proposta di legge sulla riforma dei Comites alla fine della scorsa legislatura. Tutto evolve nella vita, compresi i Comites e il CGIE, che credo che dovrebbero acquisire nuove funzioni. Io conosco praticamente tutti i Comitati degli italiani all’estero della mia ripartizione e posso dire che, fin qui, la stragrande maggioranza ha svolto un ottimo lavoro con le poche risorse che hanno a disposizione. I fondi sono indispensabili per far funzionare un organismo ed io ho appoggiato nella legge di bilancio di ogni anno l’emendamento per il loro rifinanziamento. È importante stilare un piano per la creazione di nuovi comitati per il futuro. Auspico di vedere un CGIE ridimensionato e Comites più forti, perché sono loro gli organismi di base che comunicano con la gente locale e fungono da tramite tra i connazionali e i parlamentari. Potenziare i Comites con un mandato più ampio e concreto e ridimensionare il Consiglio generale degli italiani all’estero. Questa è la mia risposta.

Ha in programma una data per una visita in Messico?

Certamente nel corso del 2023. Ci tengo molto a rivedere i connazionali e gli amici e confrontarci su questioni che stanno a cuore alla comunità.

Vuole inviare un messaggio agli italiani in Messico?

Invito i connazionali in Messico, compresi i giovani professionisti che si sono trasferiti nel Paese, a mettersi in contatto direttamente con me o attraverso il Comites sulle loro esigenze e necessità. Mi possono scrivere all’indirizzo e-mail francesca.lamarca@senato.it

Nella foto La Senatrice Francesca La Marca con il direttore di Puntodincontro Massimo Barzizza.

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Associazione Italiana di Assistenza IAP
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