Ore 06.41 – L’economia del Messico ha raggiunto risultati «inaspettatamente» positivi nel 2022, classificandosi al sesto posto su 34 Paesi analizzati nell’elenco degli «improbabili vincitori», compilato dalla rivista britannica The Economist, in cui la famiglia Agnelli possiede un’importante partecipazione azionaria.
La testata ha classificato le nazioni in base a cinque indicatori economici e finanziari —crescita del prodotto interno lordo, inflazione, ampiezza dell’inflazione (la proporzione degli elementi dell’indice il cui prezzo è aumentato di oltre il 2% in un anno), risultati del mercato azionario e debito pubblico— assegnando a ciascuna un punteggio complessivo. Il Messico è stato battuto solo dalla Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, Israele e la Spagna.
Il successo del Paese latinoamericano è dovuto in gran parte alla sua crescita del PIL del 3,3% tra il quarto trimestre del 2021 e il terzo trimestre del 2022, il quarto risultato più alto della lista. Sebbene l’inflazione sia stata elevata —con una crescita dei prezzi al consumo del 6,8% e un’ampiezza dell’82,4%— il paragone con molte altre economie analizzate risulta comunque favorevole. Il prezzo medio delle azioni quitate nei mercati messicani è sceso dello 0,9%, mentre la sua quota di debito rispetto al PIL è diminuita dello 0,7%.
Nel complesso, la rivista ha evidenziato che, in un anno caratterizzato da una situazione economica complicata in tutto il mondo, alcuni Paesi precedentemente deboli si sono dimostrati sorprendentemente resistenti di fronte all’incertezza geopolitica e alle vicissitudini dell’offerta globale.
Il presidente messicano López Obrador ha evidenziato il risultato, vantandosi del fatto che il Messico abbia preceduto nella classifica stilata dalla rivista Canada, Giappone, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Gran Bretagna e persino gli Stati Uniti.