Comites, l’incontro con i connazionali a Città del Messico, Puebla e Veracruz

Comites, l'incontro con i connazionali a Città del Messico, Puebla e Veracruz

Ore 04.59 – «La prima missione del Comites del Messico nel 2023 è stata un’esperienza indimenticabile: oltre trecento persone incontrate, piene di entusiasmo, storie ed emozioni che hanno letteralmente travolto la delegazione. Una voglia d’italianità e di comunità che non si vedeva da tempo qui in Messico. Che anzi, ad essere onesti, non si era mai vista». Lo ha scritto Antonio Mariniello, che ripercorre in questo articolo la tre giorni che ha impegnato in terra azteca il Comitato degli italiani in Messico, a cui ha preso parte anche il presidente del Comites Costarica, Giovanni Cacace.

L’articolo è stato pubblicato sul sito del Comites di Costarica e sulla pagina Facebook del Comites messicano. Ne riportiamo di seguito la versione integrale.

«Si comincia il giovedì a Città del Messico: aspettiamo trenta persone, ne arrivano quasi il triplo. Le sedie dentro la Piccola Trattoria non bastano, ma poco importa, si prendono quelle fuori e ci si stringe, come in famiglia. Il Console Flavio Sereni, il Rettore Presidente della Academia de Arte de Florencia Fabio Caselli, i rappresentanti delle associazioni come Manuela Paterna (piemontesi) Eduardo, Silvia Lilia y Zueck (trentini), Regina Casalini (Associazione Italiana di Assistenza) e tantissimi altri membri della società civile ascoltano con attenzione le parole del del presidente Giovanni Buzzurro, del vicepresidente Antonio Mariniello e del presidente del Comites di Costarica, Giovanni Cacace, aggregato alla delegazione per condividere la positiva esperienza in materia di finanziamenti».

«Si parla di ricompattare la comunità, di conoscersi ed aiutarsi, di lavorare insieme a nuovi, interessanti progetti. Ma soprattutto si convive, ci si conosce, si fa comunità».

«Il giorno dopo, breve ma interessante colazione di lavoro su temi commerciali, per poi partire alla volta di Chipilo. Ad attenderci, come sempre, i nostri “eroi locali”, Arturo Berra ed Esteban Kadwrytte Dossetti, creatori del Museo dell’Emigrazione di Chipilo. Con loro si parla della possibilità di uno spazio che possa essere anche virtuale, sulla scia del progetto, già finanziato, del Comites Costaricense, che potrebbe dar ancor maggior visibilità a questo pittoresco ed imperdibile paesino veneto a dieci minuti da Puebla. Nel pomeriggio incontro con le autorità e la comunità locale, come sempre emotivo ed interessante: a Chipilo ogni italiano si sente a casa».

«All’alba del giorno seguente partenza per Veracruz, lo Stato con maggior numero di discendenti italiani in Messico. Colazione ad Orizaba, all’ombra del maestoso “Pico”, dove il nostro console Onorario, Emilio Zilli De Bernardi, guida una delegazione di italiani. I rappresentanti del Comites trasmettono ai presenti l’importanza che hanno i veracruzani per la comunità italiana, poi si ascoltano le storie, spesso incredibili, di tutte queste famiglie. Ci si saluta con un arrivederci a presto, sicuri che questo sia stato solo l’inizio».

«Le seguenti due ore sono già in piena selva. Si lascia indietro Huatusco fino ad arrivare alla Colonia Manuel González, prima comunità italiana in Messico, nata nel 1881, un anno prima di Chipilo. Qui ci aspetta al “bocciodromo” (struttura davvero unica gestita egregiamente dal sig. Marini) la signora Gabriela Parissi, presidente dell’Associazione dei bellunesi nel mondo. Nel mezzo di una vegetazione incredibile, tra piantagioni di caffè e canna da zucchero, accolgono la nostra delegazione una quantità enorme di italiani e discendenti: non solo bellunesi, ma anche trentini, lombardi e perfino un barese, capitato lì un po’ per caso, innamorato di questa terra magica. L’energia che si sente è incredibile».

«La riunione tra i Comites e le famiglie accorse si sviluppa in un ambiente armonico, entusiasta, curioso e di profonda e mutua gratitudine. Un buonissimo caldo de hierba moras mette fine ad un incontro rigenerativo per i rappresentanti dei Comites, preludio di una relazione destinata a durare negli anni. Un “amore silenzioso”, per prendere a prestito le parole di uno dei tanti interventi emotivi di questo sabato caldo e destinato a grandi cose».

«Nel pomeriggio, tappa al museo dell’emigrazione della Colonia Manuel González. Anche qui molte facce e cognomi italiani che hanno fatto la storia non solo di questo sito, ma di tutto lo Stato di Veracruz: Cesa, Crivelli, De Gasperin, Debernardi, Marini, Parissi, Visentin, Zilli e tanti altri. Si parla della necessità di portare avanti il museo. Ci sono anche Arturo ed Esteban, venuti con noi da Chipilo, che condividono la loro esperienza, e si concorda sulla possibilità di compartecipare l’idea di un progetto di museo virtuale con Chipilo, con l’idea di offrire ad entrambi i siti espositivi una visibilità maggiore ed ai fruitori la possibilità di avere in un solo sito web gli unici due musei della emigrazione italiana in Messico».

«Domenica mattina visita a Córdoba: colazione in centro con le famiglie italiane del posto. Realtà importantissime con un grande senso d’italianità e voglia di compromettersi con la nostra comunità. Ad organizzare e presenziare la riunione, come sempre in tutte le tappe veracruzane, il nostro console, Emilio Zilli, cui va un plauso enorme per l’impegno, l’esperienza e la passione che mette quando d’Italia si tratta. Una risorsa insostituibile, non solo per Veracruz, ma per tutta la comunità italiana in Messico».

«L’ultimo evento di questa intensa tre giorni è stata una visita alla finca Cafetalera San Felipe della famiglia De Gasperin. Prima il nonno, poi il figlio Adrian ed infine le giovanissime nipoti Melissa e Jimena stanno portando avanti la tradizione familiare di produttori di caffè, oggi agro-ecologico. Una visita alla Finca, dove si apprende di caffè, api e, soprattutto, di cultura del lavoro, segno distintivo di queste persone e di tutti quelli che giunsero in Messico con un biglietto di terza classe e tante speranze. Il papà Adrián ci mostra poi orgoglioso la sua bellissima casa, piena di documenti, attrezzi e foto che testimoniano la storia della famiglia, dal loro approdo nel 1881 al porto di Veracruz ad oggi, orgoglioso del suo passato, del suo sangue italiano e delle sue incantevoli figlie, le sorelle De Gasperin. Melissa e Jimena, dopo aver vissuto esperienze europee, sono tornate a casa per continuare la tradizione di famiglia e portarla nel ventunesimo secolo».

«La loro storia ci sembra l’istantanea perfetta per chiudere la prima missione dei Comites, tra Città del Messico, Puebla e Veracruz, tra un passato importante e un futuro che, per la comunità italiana, se ha il volto di Melissa e Jimena, è decisamente promettente» (aise).

Patronato ITAL Messico
Associazione Italiana di Assistenza IAP
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