Ore 09.43 – Il peso messicano è destinato a ridurre l’avanzata degli ultimi mesi, ma continuerà a scambiare a livelli solidi, aiutato dalla politica della banca centrale per combattere l’inflazione elevata, secondo un sondaggio di Reuters.
Anche se il calo restituirebbe parte dell’apprezzamento della valuta —di quasi il 5% nel corso del 2022, il miglior risultato in 5 anni— lascerebbe comunque il peso vicino a 20 unità per dollaro USA, intorno al quale ha oscillato dal 2017.
L’unità si è rafforzata con il continuo aumento dei tassi fino al record del 10,5%, con una mossa di 50 punti base, a dicembre. Banxico, come è conosciuta la banca centrale, ha aumentato i tassi in modo cumulativo di 650 punti base dall’aprile 2021.
Il peso è visto a 19,83 contro il dollaro USA tra un anno, sostenendo una potenziale perdita del 3,5% rispetto al 19,16 di ieri, secondo la stima mediana di 19 strateghi valutari intervistati dal 2 al 6 febbraio.
«Date le pressioni […] di un mercato del lavoro rigido, del nearshoring e delle aspettative di inflazione non ancorate, non c’è molto spazio per Banxico per rischiare un deprezzamento disaccoppiandosi dalla Fed» hanno scritto gli analisti di Bank of America in un rapporto.
È probabile che il peso riceva un ulteriore sostegno questa settimana, con un aumento previsto di 25 punti base del tasso di riferimento del Messico al 10,75%, a causa delle persistenti pressioni che hanno esacerbato l’inflazione a gennaio, secondo un sondaggio separato di Reuters.
Ciò rappresenterebbe un margine di 600 punti base rispetto al limite superiore dei tassi della Fed statunitense, una buona opportunità per gli investitori tolleranti al rischio.