La società italiana Leitner tra gli indagati per la tragedia del Mottarone

La società italiana Leitner tra gli indagati per la tragedia del Mottarone / Foto: Tripadvisor.it

Ore 05.32 – In Italia, a due anni dalla tragedia della funivia del Mottarone —in cui la mattina di domenica 23 maggio 2021 morirono 14 persone— l’inchiesta della magistratura è arrivata a conclusione e per otto indagati si va verso il processo.

La Procura di Verbania nelle scorse ore ha inviato l’avviso di conclusione indagini ai coinvolti nell’inchiesta, tra società e persone fisiche, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Gli indagati, oltre alla società che gestiva l’impianto e quella incaricata della manutenzione, sono Luigi Nerini, titolare della società Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, capo servizio, Anton Seeber, presidente del Consiglio di Amministrazione di Leitner, Martin Leitner, consigliere delegato, e Peter Rabanser, responsabile del Servizio clienti.

È stata stralciata, invece, la posizione 6 tecnici esterni per i quali probabilmente ci sarà una richiesta di archiviazione.

In Messico Leitner ha realizzato gli impianti a fune Cablebús e Mexicable 2 nella zona metropolitana della capitale del Paese, oltre al Teleférico della città di Torreón, nello Stato di Coahuila.

Nell’avviso di chiusura indagini la procura parla di «mancata esecuzione dei controlli a vista mensili sul tratto di fune traente in prossimità del punto di innesto al carrello (testa fusa)». I controlli avrebbero consentito, secondo la procura, «di rilevare i segnali del degrado della fune» e di portare alla «dismissione della fune» stessa. La fune si è invece deteriorata fino a rompersi in corrispondenza della testa fusa «punto in cui la fune presentava il 68% circa dei fili» con «superfici di frattura».

«Accogliamo con grande stupore» —afferma Leitner in una nota— «la comunicazione di chiusura delle indagini da parte del pubblico ministero con la quale si configurano responsabilità a carico dei vertici dell’azienda e dell’azienda stessa nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia del Mottarone, avvenuta in seguito alla disattivazione dei freni d’emergenza. Stupisce altresì che all’azienda e ai suoi vertici venga contestata l’omessa vigilanza dell’operato del direttore d’esercizio quale pubblico ufficiale, vigilanza che per legge spetta agli uffici pubblici preposti (Ustif)».

«Fin dall’inizio» —prosegue l’azienda altoatesina— «ci siamo messi a disposizione dell’autorità giudiziaria impegnandoci a contribuire, anche con il prezioso supporto dei nostri consulenti tecnici, di fare luce su quanto accaduto, certi di aver operato sempre nel rispetto delle leggi e dei contratti in essere. Qualora si arrivasse ad una richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero, sarà nostro impegno dare seguito al nostro contributo a fare chiarezza sulle cause dell’accaduto anche nelle ulteriori sedi processuali con l’immutata, ferma consapevolezza della correttezza delle nostre condotte», conclude Leitner.

Dopo la notifica degli atti di conclusione indagine, gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere riascoltati in procura, poi scatteranno le richieste di rinvio a giudizio, in vista del processo che potrebbe iniziare dopo l’estate con l’udienza preliminare davanti al Gup.

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