Dussich: «Voglio essere la voce degli italiani in Messico nel CGIE»

Dussich: «Voglio rappresentare gli italiani in Messico nel CGIE» / Foto: italiachiamaitalia.it

Ore 04.04 – Gentile Direttore di Puntodincontro,

scrivo questa lettera a seguito dell’articolo pubblicato dalla Vostra testata giornalistica in data 14 aprile c.a. dal titolo “Il CGIE è completo, troppi i Paesi esclusi”. Risiedo nella Repubblica Dominicana da oltre trent’anni e, dallo scorso mese di aprile, attraverso nomina governativa, sono diventato membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). Sono altresì membro del Consiglio Direttivo Centrale del Comitato Tricolore Italiani nel Mondo (CTIM).

A partire dal 2015 il Centro America è stato sostanzialmente escluso, a livello di rappresentatività diretta, in seno all’organismo di consulenza del Governo e del Parlamento al quale appartengo da circa un mese. Questo si deve all’impossibilità, da parte dei Com.It.Es. operanti in questa regione, di poter eleggere un proprio rappresentante. A questo aspetto, si è aggiunta l’apparente mancanza di volontà da parte dei diversi enti che, attraverso nomine governative, possono sottoporre nominativi di persone residenti sia in Italia che all’estero, senza distinzioni di sorta in merito ai paesi di provenienza.

Il Messico, geograficamente parlando, si trova nel Nord America e, allo stesso tempo, è il paese che si trova nella parte settentrionale dell’America Latina, confinando con il Centro America. Considero pertanto il Messico un territorio fondamentale nel contesto latino-americano e vi sono evidenti affinità culturali ed idiomatiche con i paesi che si trovano al sud dello stesso. Vi risiede una collettività che con tutta probabilità ha necessità simili a quelle dei paesi che sono ubicati nel contesto centro americano e dei Caraibi.

Il CTIM si è sempre caratterizzato per il suo impegno a favore dei connazionali residenti all’estero, ovunque essi si trovino. Il nostro faro a seguire, Mirko Tremaglia, nostro Segretario Generale, oltre che membro del Parlamento italiano e Ministro per gli Italiani nel Mondo, è stato la dimostrazione vivente di questa dedizione, permettendo ai cittadini italiani oltreconfine di poter esercitare il proprio diritto di voto.

In occasione delle nomine governative, recentemente confermate attraverso apposito decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il CTIM ha deciso di dimostrare con fatti concreti che anche le comunità e le regioni non rappresentate, hanno l’opportunità di avere una voce in sede CGIE. Purtroppo, non era possibile eleggere un membro per ogni realtà estera e, pertanto, l’associazione alla quale appartengo ha indicato il nome del sottoscritto, basandosi sull’esperienza che ho maturato negli anni.

Sono stato presidente dei Com.It.Es. di Santo Domingo prima e di Panama poi. Il lavoro che svolgo e l’amore per le comunità italiane all’estero mi ha portato a viaggiare spesso nei paesi appartenenti all’America Latina. La mia missione non è semplicemente rappresentare la singola associazione a livello nominale, bensì inseguire e raggiungere gli obiettivi che la stessa si è prefissata fin dalla sua nascita come, ad esempio: rafforzare i legami fra le varie comunità italiane nel mondo e la Madrepatria, divenire portavoce delle esigenze dei nostri connazionali, promuovere iniziative a tutela dei nostri emigrati e delle loro famiglie in Italia e all’estero.

A causa della ristrutturazione del CGIE nel 2015 il governo di sinistra su indicazione del ministero degli Affari esteri ridusse drasticamente il numero dei consiglieri, soprattutto quello appartenente al centro e Nord America lasciandolo scoperto: ricordo che proprio in Messico risiedeva l´ultimo rappresentante.

È mio dovere, però, aggiungere che il CTIM, affidandomi il compito di far parte del CGIE, ha di fatto compiuto un passo molto importante per cercare di contrastare l’imperante desiderio di far prevalere algoritmi matematici senza considerare la logica della rappresentatività di comunità appartenenti a mete di nuova o numericamente più bassa mobilità.

Con questa lettera, desidero quindi informare la collettività italiana residente in Messico che, con umiltà e dedizione, intendo essere la loro voce nel contesto dell’organismo di cui ora faccio parte: il CGIE. Sarà mia premura visitare il Messico quanto prima e, nel frattempo, comunicarmi con le realtà associative ed il Com.It.Es. locale, per un confronto finalizzato a portare nelle opportune sedi le istanze della collettività ivi residente.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Cordialmente,

Cav. Paolo Dussich

Foto: italiachiamaitalia.it

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Associazione Italiana di Assistenza IAP
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