Sbarcano in Messico le biciclette Colnago

Sbarcano in Messico le biciclette Colnago / Foto: Twitter @ItalyinMEX

Ore 14.51 – Sono state presentate ieri in Messico le prestigiose biciclette italiane Colnago. L’evento si è svolto presso il Cuadro Cycling Club, rinomato punto vendita nella zona di Santa Fe della capitale, caratterizzato dalle sue sfaccettature come luogo di allenamento, caffetteria e officina, dove gli appassionati di ciclismo si incontrano per condividere esperienze.

La presentazione ha avuto come ospite speciale l’ambasciatore d’Italia in Messico, Luigi De Chiara, che ha sottolineato come Colnago sia un marchio orgoglioso della propria storia, delle vittorie e dell’artigianalità dietro ogni unità prodotta.

Ernesto Colnago allestì nel 1954 a Cambiago, nei pressi di Milano, una piccola bottega artigiana, prima di riparazione di bici e poi di produzione di telai. Nel 1955 il ventitreenne partecipò al Giro d’Italia come vice meccanico per la Nivea-Fuchs di Fiorenzo Magni. Due anni dopo fornì i telai alla Leo-Chlorodont che vinse la competizione con Gastone Nencini.

Dopo diversi successi marchiati con altri nomi, nel 1974 il nome di Colnago venne associato per la prima volta in maniera diretta a una squadra professionistica, comparendo sui pantaloncini della Scic diretta da Carlo Chiappano e capitanata da Gianbattista Baronchelli, ciclista che quell’anno si classificò secondo al Giro d’Italia.

Nel 1980 Colnago equipaggiò i ciclisti dell’Unione Sovietica ai Giochi olimpici di Mosca e negli stessi anni fornì anche la squadra belga Boule d’Or, il cui leader Freddy Maertens fu campione del mondo 1981 a Praga, e quella olandese Kwantum Hallen, con cui avviò un sodalizio destinato a durare per 25 stagioni consecutive, fino al 2008.

Nel decennio 1980-90 l’azienda portò avanti un lavoro di ricerca ad alto livello. Dopo aver lanciato nel 1983 il telaio Colnago Master, nel 1986 avviò una collaborazione con Ferrari, che nel 1987 permise di presentare il telaio Concept: tubi e congiunzioni in fibra di carbonio, freni idraulici, ruote a tre raggi disegnate dallo stesso Enzo Ferrari e cambio inglobato nella corona.

Nel 1995 un nuovo telaio, il C40, fu il primo in fibra di carbonio a vincere alla Parigi-Roubaix, grazie a Franco Ballerini del team Mapei. La stessa Mapei, equipaggiata da Colnago per nove stagioni, vinse la corsa francese altre quattro volte tra il 1996 e il 2000, sempre su C40. Dal 2010 al 2012 Colnago diede il nome alla squadra di Roberto Reverberi, nota come Colnago-CSF Inox.

Nel maggio 2020 Ernesto Colnago ha ceduto a 88 anni la maggioranza dell’azienda ad un fondo arabo di Abu Dhabi, Chimera Investments Llc.

Le biciclette Colnago sono un chiaro esempio di italianità, maestria, eccellenza ed esclusività. Arrivano in Messico con i seguenti modelli:

G3-X

La bici gravel più veloce mai progettata. Che si tratti di godersi i paesaggi naturali o di andare il più veloce possibile su una strada sterrata, la G3-X è stata pensata per essere il partner più affidabile nelle avventure di un ciclista. Le sue ruote Fulcrum offrono la rinomata qualità e le migliori prestazioni a livello globale.

V3

Tutti i vantaggi di un telaio monoscocca leggero e reattivo. La V3 è l’ingresso nel mondo delle alte prestazioni della Colnago. Questo modello condivide la geometria, ma non la rigidità, con la 2 volte vincitrice del Tour de France, la V3Rs.

V4Rs

Dopo il successo ottenuto con la V3R, la Colnago ha sviluppato insieme alle proprie squadre corse la bicicletta con le migliori prestazioni in qualsiasi tipo di competizione; scalata, velocità, o fuoristrada, leggera e aerodinamica. Progettato e creato per una sola cosa: vincere.

C68 Road

Apice dell’artigianato Colnago, la C68 si distingue per l’eleganza e il design. È fatta a mano in Italia e ha una geometria studiata per avere produrre pedalate più confortevoli. Il telaio è costituito da tubi in fibra di carbonio e titanio uniti tra loro. Le linee e lo stile sembrano simili a un telaio monoblocco, ma alcune cuciture ancora visibili rimandano alle radici del marchio.

Foto: Twitter @ItalyinMEX

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